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Lei e Lui: Dipende dai punti di vista (23)

Cristina si mette a ridere
«Hai mai flirtato con lei?» Kristopher mi precede sulla domanda indicandomi palesemente
«Non è il mio interesse romantico, se è questo che intendi. So di essere lesbica a causa di una cotta avuta alle medie, anche se non ne sono sicura, ma ora non sono innamorata di nessuno» Cristina
«Rosa sembra un ottimo partito» La frase mi scappa senza volerlo, Kristopher mi guarda storto e la mia amica ricomincia a ridere
«Io credo di essere etero» Kristopher dice alzando le spalle, entrambi mi guardano
«Seriamente, non ci ho mai pensato. Posso fare una domanda a Kristopher?» Lo guardo
«Prego» Kristopher, sembra troppo disponibile, la questione mi puzza
«Come mai ti sei unito a noi? Non mi sembrava di starti così tanto simpatica» Io
«Normalmente no, ma oggi hai un aurea molto simile alla mia» Kristopher guardandomi di sbieco
«Brutta aurea, eh?» Cristina mi domanda con un sorriso nascosto sotto i baffi
«Che complimento, grazie» Rispondo ad entrambi, la campanella suona ed i miei compagni di chiacchierata tornano ai loro banchi.
Passano altre due ore, abbiamo altre due interrogazioni (ne abbiamo avute due prima, tutte e due le volte io ero tra gli allievi interrogati, per fortuna sono andate bene). Dopo l'interrogazione, chiedo all'insegnante di andare in bagno, non è una richiesta che faccio spesso, ma ho bisogno di restare da sola per un po', resto nella toilette per un po' di minuti, quando sento dei passi avvicinarsi decido che è ora di tornare in classe.
Quando arriva il momento di tornare a casa sono comunque sollevata, anche se fuori si sta scatenando un vero e proprio tornado. Esco dalla scuola cercando di non farmi portare via dal vento, un ragazzo dai capelli arancioni e gli occhia viola e fucsia viene preso davanti ai miei occhi, poverino.

Lei e lui
Il ragazzo

Arrivo a casa ancora intera e sana e salva, entro tutta trafelata
«Mamma mia che tempo fuori» Alfonso si trova in cucina e io mi domando come mai sia già a casa
«Paolo ha pene d'amore» Dico cercando di non morire dallo sforzo che devo fare per non ridere
«Paolo?» Alfonso esce dalla cucina un attimo
«Un compagno di classe» Io
«Ah, capisco. Ben tornata» Alfonso torna in cucina
«Che ci fai a casa così presto?» Domando entrando anche io in cucina
«Ho saltato la scuola» Alfonso sembra troppo calmo, mentre tira fuori dal forno una ratatouille uguale a quella del film animato, io lo guardo sconcertata.
«Oggi ho già avuto troppe sorprese, anche tu che salti la scuola è l'apice di quello che posso sopportare» Confesso, vado di sopra a sistemarmi meglio possibile, il vento ha fatto un disastro, Come se normalmente fossi uno schianto, no?
Quando torno in cucina sono già tornati praticamente tutti, tranne gli zii, mangiamo tutti insieme, poi filiamo nelle nostre camere, alla sera, prima di cenare laviamo tutti i piatti che avevamo lasciato lì, poi senza mangiare torniamo in camera, troppo stanchi e poco affamati per mettere qualcosa sotto i denti, o solo per preparare qualcosa.
Camille ed Edoardo tornano entrambi verso le nove, preparano la cena e ci obbligano a mangiare, in quanto ad istinto non li batte nessuno, poi a turno andiamo in bagno, per lavarci i denti, farci il bagno o altro e poi io vado a dormire. Cosa abbiano fatto gli altri, proprio non lo so, dato che mi sono addormentata subito come un sasso.

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