Este non vede l'ora di spupazzarsi la sorella, la quale ha meno di un anno, quindi corre all'impazzata fino a casa sua
«Ciao cognome impronunciabile» la saluta gentilissimo il suo vicino di casa, nonché bambino della stessa età e pure compagno di scuola (anzi asilo)
«Ciao cognome impronunciabile» la saluta gentilissimo il suo vicino di casa, nonché bambino della stessa età e pure compagno di scuola (anzi asilo)
Il bambino in questione |
«Ciao bambino nudo» La ancora più simpatica Este ricordando allo sprovveduto pargolo l'ultima volta che l'aveva presa in giro per il cognome e lei lo aveva spogliato durante il riposino pomeridiano a scuola, così il poveretto si era svegliato circondato da bambini che ridevano e l'insegnante, convinta che avesse fatto tutto da solo, lo aveva messo in punizione
«Oliviero rientra in casa!» Urla una donna, la madre del bambino spuntando dalla finestra della casa
«Uffa...» Oliviero, ovvero il piccolo vicino di Este rientra non tanto felice di dover rientrare senza aver risposto a tono alla compagna
Visto che il suo giocattolo preferito ha dovuto battere in ritirata, la bambina entra in una delle due porte che la porteranno a casa e ci trova il padre che sta cambiando il pannolino alla sorellina.
«Ciao papà - con tono annoiato - Oh! Ma ciao, amore di Este! Come sei carina! Come sei cresciuta!» Este con tono fin troppo allegro verso il fagottino che si è appena fregata dalle mani paterne (dopo che il poveraccio era appena riuscito a mettere il pannolino pulito)
La sorellina di Este, più o meno |
Il padre di Este, molto contento del furto mi dicono... |
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Appena entrata dalla porta, i due fratelli di Giuly (gemelli tra loro) le saltano addosso urlando a squarciagola il suo nome
«Giuly!» i bambini, entrambi di due anni
I due fratelli di Giuly |
«Ragazzi, calma!» la bambina prova a liberarsi dalla stretta amorosa e fatale dei fratelli con scarso risultato, anzi, a sorpresa si aggiungono anche i nonni, che si stavano occupando dei due nipotini
Dopo aver rischiato di soffocare la ragazzina, i quattro si separano. I nonni tornano sul divano e iniziano a guardarsi un film lasciando appositamente da soli i tre fratelli. I due più piccoli iniziano a fare l'interrogatorio alla sorella maggiore, vogliono sapere proprio tutto e la poveretta risponde alle domande con pazienza. Finito di parlare, arrivano anche i genitori con una bella notizia
«Presto saremo in sei» Annuncia la madre
«Aspettavamo Giuly per darvi la notizia» Conferma il padre e i nonni per un pelo non svengono.
I genitori di Giuly, il padre è di origine cinese, la madre adora i vestiti, le acconciature e alcune usanze di quel paese |
Erika entra nel mini appartamento di proprietà dei suoi genitori e tira un enorme sospiro. Le piace stare con tutti i suoi compagni, ma a volte è bello avere un po' di solitudine ed, essendo figlia unica, c'è sempre un posto in cui può stare da sola: la sua stanza. La bambina controlla in tutte le stanze ma non trova i suoi genitori, quindi alza le spalle e se ne va in cameretta dove si butta sul letto e si addormenta subito.
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Carlos già rimpiange il duro lavoro all'albergo. Appena entrato in casa si è dovuto sorbire tutta l'umiltà della sua amata sorella, in una scena da premio oscar. La signorina voleva andare al luna park, ma purtroppo la madre lavorava, il padre aveva dei giri da fare e i servitori non possono accompagnare i pargoli senza il consenso dei genitori (che in questo caso non potevano chiedere a nessuno), Lucrezia allora nella dua magnanimità si è messa a minacciare uno per uno i camerieri, i cuochi, la governante, la dama da compagnia, il giardiniere, l'autista e la donna che occupa il posto da maggiordomo al suon di "ma con chi credete di parlare? Voi dovete ubbidire a me e non ai miei genitori! Io ho un titolo più importante! Io vi licenzio, vi sbatto fuori" ecc. Ecc. E alla fine ha chiamato il padre che come sempre le ha dato man forte e le ha dato quello che voleva. Ora almeno Carlos può stare un po' tranquillo, almeno per dieci minuti, finché la dolcezza in persona non si sarà stufata delle giostre. Neanche il tempo di pensare queste cose che infatti dalla porta entra la bionda sorella accompagnata da una disperatissima donna: la dama da compagnia.
La dama da compagnia, che in questo momento non è così felice... |
«Sentiamo, cosa è successo?» Chiede con tono annoiato per non fare trasparire le sue intenzioni
«Quei pezzenti non mi volevano fare salire sul Niagara perché dicevano che non ho l'età giusta, ancora peggio, mi hanno obbligato a cambiare fila nonostante le mie proteste e, ciliegina sulla torta mi hanno fatto salire sul BrucoMela! No, io dico, una matura e intelligente come me, su un BrucoMela da poppanti, ma ti pare?» Lucrezia sbraita, Carlos che stava cercando di trattenere le risate da quando aveva iniziato a parlare non riesce a più a trattenere e scoppia a ridere.
Carlos, che ridi? Carlos smettila subito! Carlos!» La simpatica biondina urla
In fondo, certe volte, non è così male stare in quella famiglia, almeno si fa due risate prima della fatidica sgridata dul fatto che deve rispettare la "principessina" che gli faranno i genitori questa sera quando sua signoria, la spiona, racconterà tutto.
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«Finalmente a casa! Ora mi riposerò un po'» Ornella si trova sul vialetto che separa il cancello di casa sua dalla strada quando pronuncia la fatidica frase
«Nella, finalmente sei a casa! C'è la lavatrice da stendere, i panni da raccogliere, la cena da preparare, lo straccio da dare, i mobili da spolverare, i vetri da pulire e io devo scappare a prendere la nonna alla stazione! Mi raccomando che sia tutto pronto prima che arriviamo noi» La madre di Ornella dice percorrendo la strada dalla porta di casa (dalla quale, uscendo, ha notato la figlia) al cancellino davanti al quale sta un'attonita bambina
«Ma...» dice sottovoce la ragazzina senza essere sentita
La madre apre il cancellino e da un bacio veloce alla figlia, sta per correre via, ma poi si blocca
«Hai capito quello che ho detto? Forza, schnell!» La donna poi scappa via, allora la piccola entra in casa, si rimbocca le maniche e inizia a fare una delle cose, scegliendo a caso, tra quelle che le ha assegnato la madre
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