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Il giorno successivo, martedì 7 ottobre 2008 (il primo giorno di rientro), Omero si sveglia di buon ora, senza l'aiuto della sveglia, fa colazione, si veste, poi va al computer, aggiunge un paio di frasi ad una serie di scritte e poi spinge sul pulsante Invio (ma tranquilli che non succede tipo Virtual Yui che finisce dentro al computer).
La schermata cambia colore, da nero a bianco, compare una clessidra
«Sbrigati a caricare» Omero parlando al computer (?) E mostrando una certa urgenza nel tono della voce
La pagina forse lo ha sentito, perché la clessidra si blocca e compare finalmente una finestra con una serie di bottoni (Play, Registra, Scegli la Base, Elimina)
"Anche se la cosa non mi va a genio, è ora che inizi ad allenarmi per non essere stonato come una campana, no?" Omero pensa tra sé, poi scende di sotto, saluta i suoi genitori (una donna dagli occhi azzurri e i capelli rossi e un uomo dai capelli e baffi neri e gli occhi dello stesso colore) che sono entrambi in cucina e poi va a scuola con la sua bicicletta.
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mamma di Omero, senza lo sguardo da cattiva
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Il padre di Omero, la sua faccia impanicata si deve al fatto che sia in ritardo per andare al lavoro
Arrivato a scuola guarda l'orologio, è ancora molto presto, quindi il ragazzo evita accuratamente il portone posteriore ed entra dalla maestosa porta medioevale a sinistra della scuola media, parcheggia la bici nella rastrelliera e si siede su un gradino, davanti a quella che sarebbe la porta anteriore della scuola.
In questo preciso istante in un'altra casa, lontano da lì...
Fortunata si sveglia, assonnata si lava, si veste e poi va in sala a fare colazione. Come da prassi le sorelle (una con i capelli castani e gli occhi castani, l'altra con i capelli castano scuro, gli occhi castani e gli occhiali) stanno finendo ora di mangiare, la salutano e se ne vanno.
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Lucrezia e Francesca, le sorelle di Fortunata
La nostra protagonista finisce la sua colazione, poi lava i piatti (sua madre è andata a lavorare presto e non è in casa, quindi tocca a lei), poi si dirige in un angolo della stanza dove è presente la foto del padre, un uomo dai capelli e occhi neri con la divisa da soldato, intorno ci sono dei fiori finti.
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il padre di Fortunata nella foto
La ragazza si inginocchia davanti al comodino e prega, poi quando si alza (alcuni minuti dopo) guarda l'orologio, resta paralizzata
«SONO IN RITARDO!» Fortunata urla con tutto il fiato che ha in corpo, corre in camera, prende la cartella, la giacca, esce di casa e corre alla fermata della corriera (in fondo alla discesa) sperando di non essere troppo in ritardo, si siede disperata, alcuni secondi dopo il pullman, passando verso su, la prende e la porta a scuola.
Arrivati tutti a scuola entrano (compreso Omero che è rimasto davanti alla porta aspettando il suono della campanella) e vanno nelle rispettive classi. Neanche il tempo di sedersi che entra la professoressa di francese, una donna dai capelli e occhi castano chiaro e la campanella squilla per la seconda volta indicando che la lezione comincia.
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l'aspetto della prof di francese.
Passa la mattinata, tutta la scuola scende a mensa, come già detto oggi c'è il primo rientro, durante la pausa pranzo, un solo discorso pervade i tavoli: quale sarà la recita di quest'anno? Nella scuola di Olmo, c'è un'abitudine molto antica che tutti conoscono, il martedì pomeriggio ci sono sempre state tre ore dedicate al teatro. È sempre il maestro (alle elementari) a scegliere il tema della recita, ma alle medie la scelta è riservata agli alunni di terza, ovvero la classe di Deborah, la sorella di Silvia.
«Secondo voi cosa sceglieranno?» Ginepro tra una forchettata e l'altra, parlando a bocca piena
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ricordo che questo ragazzo è Ginepro, magro magro, ma sta sempre a mangiare.
«Spero qualcosa di azione, l'anno scorso sono quasi morto di noia mentre facevamo Peter Pan» Omero con la testa appoggiata ad una mano, sembra un po' giù di corda
«Tu facevi il fiore» lo prende in giro, Giada una ragazza di terza dai capelli castano scuro e gli occhi azzurri seduta al tavolo dietro il loro girandosi verso il nostro biondo protagonista e poi scoppiando a ridere al ricordo.
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Giada, mentre mangia riesce anche a giocare a scacchi con un disperatissimo commensale
«Io facevo un indiano!» Vito estremamente raggiante. Il suo tavolo, composto in prevalenza dagli amici lo guarda male
«Vito stai bene?» Pompea chiede preoccupatissima
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questa ragazza è Pompea
Risultati immagini per ragazza animeVito annuisce vigorosamente facendo preoccupare tutti ancora di più. Tra una chiacchiera e l'altra si finisce di mangiare e tutti tornano di sopra, ma restano all'entrata della scuola.
«A proposito, una cosa importante» Zeno stranamente serio
«Che c'è Zeno?» Tolomeo preoccupato dal tono dell'amico
«Ieri, mi sa che ci siamo dimenticati di dire ad Antonio che oggi non potevamo andare da lui» Zeno comunica con una faccia a metà tra il divertito e il preoccupato, le facce di tutti quelli che erano andati all'allenamento il giorno prima si scuriscono.
Infatti in quel momento...
Antonio è sulla soglia di casa, con l'ombrello in mano, che aspetta, guarda l'ora un po' preoccupato e un po' arrabbiato, aspetta, guarda a destra, poi a sinistra, niente
«Ma dove cavolo si sono cacciati?!» Antonio, ora decisamente arrabbiato, poi entra in casa e sbatte la porta tornando al calduccio (difatti oggi fuori fa piuttosto freddo e piove).
Torniamo alla scuola media...
Il prof di inglese, un uomo dai capelli, i baffi e la barba grigi e gli occhi verdi si trova di fronte ad una settantina di preadolescenti, tremante all'idea che quello che dovrà dire a loro non piacerà
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il prof d'inglese
«Dunque, i ragazzi di terza anno scelto come tema della recita di quest'anno - deglutisce - Il - deglutisce di nuovo - Titanic» Il prof dice in tutta fretta coprendosi la faccia con una cartellina temendo il peggio, ricorda ancora come l'ex prima media aveva preso la notizia di Peter Pan l'anno precedente e non voleva ripetere l'esperienza
«COSA?» Un coro infuriato, la maggior parte delle voci sono degli alunni di seconda media, qualcuno della prima (ma pochi).
I ragazzi si lanciano contro il povero professore, esattamente come l'anno prima
«Ma quella noia melensa!» Zeno infuriato tirando fuori la sua amica mazza che aveva nascosto sotto la felpa
«Ma fammi il piacere!» Omero sbraita, arrabbiato pure lui
«E come pensate di metterci settanta persone dentro?» Julio, un ragazzo biondo e dagli occhi castani, dice con calma apparente, ma digrignando i denti, mostrando così di essere uno dei pochi primini a non essere d'accordo
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Julio, i suoi occhi sono castani (o nocciola se preferite)
E commenti simili seguono
«A me non dispiace, anzi, è così romantico!» Vito sognando a occhi aperti, Jasmine e Nives si guardano ed alzano le spalle all'unisono, l'anno scorso era quello che aveva fatto più baccano di tutti.
Grazie all'aiuto della bidella, l'ordine viene ripristinato. Vengono assegnati i copioni e dato un certo tempo (cioè entro sabato) in cui scegliersi una parte, ovviamente, se più persone vogliono la stessa parte si va a sorteggio, quindi si torna in classe a fare lezione di origami (alcuni con il copione), per quanto riguarda la classe dei nostri protagonisti.
Alla sera quando è ora di tornare a casa, Vito ferma gli altri nove del gruppetto di ragazzi magici, prima che possano prendere il bus
«Dai Vito, dì quello che devi e poi lasciaci andare, altrimenti dovremo restare qui!» Una Jasmine alquanto preoccupata dalle storie di fantasmi sulla scuola.
«Come avevo anticipato ieri, non verrò più con voi da Antonio» Vito con voce seria e faccia sorridente
«E perché?» Fortunata curiosa dalla strana affermazione del ragazzo
«Non faccio più parte del vostro gruppo. Ho trovato qualcuno che mi apprezza per ciò che sono, al contrario vostro» Vito, con un tono ancora più freddo e la faccia sempre sorridente, mentre pronuncia l'ultima frase, ai suoi fianchi compaiono una ballerina e un ragazzo in smoking elegante, i due del labirinto, ma con una differenza, questa volta i due strani personaggi (che vedete nuovamente nelle immagini qui sotto), indossano una maschera in stile veneziano dai colori bianco, nero e oro.





Immagine correlata
La maschera di ognuno di loro
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(I due ragazzi)


























«Fammi capire. TI SEI UNITO AI CATTIVI?» Evaristo gli urla contro infuriato, Vito sorride e si trasforma davanti ai loro occhi, i suoi occhi ora sono azzurri, mentre i suoi capelli sono di colore violetto.
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Vito in versione trasformata in questo preciso istante, le spalline e i polsini sono blu scuro, mentre la parte vicino alla cerniera è di colore nero
I nostri si guardano gli uni con gli altri sapendo bene di non riuscire ancora a trasformarsi, allora si preparano a combattere così. Anche il trio di fronte a loro è intenzionato a combattere, infatti anche loro si preparano. Iniziano a volare i primi calci ed i primi pugni. Nonostante i nostri non siano trasformati si stanno facendo onore (forse perché sono divisi in gruppi di tre buoni contro un solo cattivo), la battaglia si dilunga, poi i due mascherati, utilizzano il loro potere. I nostri eroi si ritrovano improvvisamente (non si sa come) ognuno a casa loro (precisamente nelle loro stanze), decisamente malconci, ma vivi, neanche scendono a mangiare che tutti e nove crollano addormentanti.

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