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Lei e Lui: Dipende dai punti di vista (27)

Durante la notte riesco a dormire bene, al mattino, venerdì 25 novembre 1994, il clima è freddissimo, ma non piove più
«Fra qualche giorno nevicherà» Daisy, spuntando dal nulla, non ha ancora capito quale sia la sua magia, ma secondo il resto della famiglia diventerà un'indovina, visto che non sbaglia mai una previsione (solo quelle del meteo, però).
«Buongiorno, che ci fai già sveglia?» Io, lei alza le spalle
«Rachele ha rubato tutto il letto» Dice per poi dirigersi in cucina
«Buongiorno» Giulia passando a velocità supersonica
«Come mai così di fretta?» Alfonso spuntando dal bagno, ha quasi rischiato di finire travolto dalla sorella
«Ho appuntamento con Martha prima che inizi la scuola, ma è già tardissimo» Giulia chiudendosi in bagno
«Per fortuna il suo potere è la velocità supersonica» Il fratello scuotendo la testa ormai rassegnato
«Buongiorno» Primula esce dalla sua camera sbadigliando
«Buongiorno raggio di sole» La prendo in giro portandomela in cucina sotto il suo sguardo di fiamma
Daisy ed Alfonso ridono alla scenetta poi tornano ognuno alle loro faccende.
Mentre mangiamo, lo zio ci informa delle novità del mondo dal suo punto di vista, ovviamente facendo delle previsioni che non si avvereranno mai (il contrario della figlia in pratica...), arriva anche Rachele che sbrana l'intero tavolo della colazione in due secondi e poi sparisce altrettanto velocemente
«Se non sapessi che è rarissimo avere in due nella stessa famiglia lo stesso potere, giurerei che lei e Giulia lo condividono» Primula sarcastica, mentre lo zio continua a parlare, io e lei invece siamo ancora a metà della nostra fetta di pane e marmellata iniziata almeno dieci minuti fa
«Ma voi avete già me, eccezione alla regola al 100%» Dico usando la mano pulita per far finta di ravvivare i miei capelli, lei ride e cerchiamo di fare più in fretta per il resto della colazione, poi corriamo per fare tutte le altre faccende della mattinata. Quando torniamo in cucina lo zio è scomparso (insieme al resto della famiglia), al suo posto c'è un biglietto
"Ho già messo le merende a posto, ci vediamo a pranzo"
Io e mia cugina prendiamo gli zaini ed usciamo di casa ben coperte, poi ognuna si dirige alla sua scuola.
Entro in classe che sono un cubetto di ghiaccio, dopo un secondo sono stata scongelata dai termosifoni
«Ma a quanti gradi li mettono?» Mi lascio sfuggire dirigendomi al mio posto
Sono la prima ad entrare in classe, quindi per fortuna non mi ha sentito nessuno, poco dopo entrano, a gruppetti, anche gli altri compagni di classe
Il mio vicino fa una scenata epica mentre cerco di farlo passare, ma per il resto nulla da segnalare. Poco prima del suono della campanella entrano anche i miei due gemelli preferiti. Cristina mi sorride, inizio a sperare.
Vivo le prime ore, nonostante una verifica, in ansia per la ricreazione, arrivata la tanto agognata pausa mi alzo e mi avvicino al banco dei due ragazzi dei miei desideri, Kritopher si alza e se ne va. Probabilmente oggi la mia aura non gli piace...
«Allora, mi hai perdonato?» Io arrivando dritta al punto
«Ho pensato che in fondo anche io avevo mentito a te, però prometti di non farlo più» Cristina, all'inizio della frase ha sorriso e mi ha fatto sì con la testa
«Promesso» Io mettendo una mano sul cuore, non troppo sicura di poter mantenere la promessa appena fatta, Inizio a sentirmi come quel personaggio di quel cartone animato intrappolato tra due promesse e che non sapeva quale delle due doveva mantenere... Non so perché...
Io e Cristina ci mettiamo a parlare del più e del meno poi torno al mio posto prima che suoni la campanella. Il resto della giornata scolastica trascorre più tranquillo, a parte un'altra verifica, alla faccia della regola che non ce n'è può essere più di una al giorno. All'uscita, mi dirigo verso casa, ma proprio in quel momento inizia a nevicare, prima piano, poi fortissimo, quindi mi devo fermare sotto la tettoia di una casa.
«Ciao Bea - una scheggia entrando nella porta sotto la quale ho trovato riparo, la faccia della mia compagna di classe Teresa rispunta di nuovo dalla porta - Mi sa che ti conviene entrare» Teresa rientra, questa volta lasciando la porta aperta

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