Passa ai contenuti principali

Pokémon: Il viaggio di Aria - Capitolo uno

Un sentito ringraziamento alla mia amica, la quale ha creato questa storia, poi ha deciso di condividerla con il mondo intero su questo blog.
Pokémon: Il viaggio di Aria
Sono le 06:00 del 7/9/1997, la sveglia suona puntuale, uno zombie dai capelli e gli occhi castani, si tira fuori dalle coperte con due occhiaie marcatissime (segno di una nottata insonne), poi si siede sul letto. Un'altra donna (la madre) dai lunghi capelli e gli occhi castani entra nella stanza.
Pokémon il viaggio di Aria
L'aspetto completo della ragazza

Pokémon il viaggio di Aria
La donna, ovvero la madre
«Oh, sei già sveglia! Alzati, vestiti e vieni a fare colazione» La donna con un tono un po' aspro
«Arrivo mamma» Dice la ragazza zombie scendendo dal letto. La madre esce dalla camera, mentre la ragazza prende i panni che aveva appoggiato la sera prima sul comodino, va in bagno, si fa la doccia, si asciuga, si veste, prende lo zaino che aveva preparato la sera prima, se lo carica in spalla, poi va in un'altra stanza, in sala. Sua madre è seduta al tavolo e sta sorseggiando un caffè, la ragazza posa lo zaino di fianco alla sedia, si siede, al suo posto è apparecchiato con cappuccino ed una fetta di dolce. Dietro alla madre troneggia una foto che ritrae il padre di Aria, dai capelli castano scuro e gli occhi azzurri, anche se nella foto è ancora poco più che un ragazzo, la madre smette di bere.
Pokemon il viaggio di Aria
Il padre di Aria nella foto
«Buon decimo compleanno Aria» la madre non sembra particolarmente felice
«Grazie» Aria (la ragazza)
«Ti ho fatto un regalo» la donna un po' più raggiante rispetto a prima, poi si alza e va via per qualche minuto, quando torna ha un pacchetto di forma cubica non troppo grande, arrivata, posa il dono davanti alla figlia, Aria curiosa lo apre subito, all'interno del pacco c'è un cofanetto, tipo un portagioie
Pokemon il viaggio di Aria
Il portagioie
«È bellissimo, l'hai fatto tu? - la signora fa sì con la testa - Grazie mamma!» Aria è entusiasta, si dimentica per un attimo della colazione ed abbraccia la madre, poi mette il cofanetto nello zaino e le due riprendono a mangiare, finita la colazione, madre e figlia si lavano i denti, poi Aria si appresta ad uscire di casa
«Aria - la ragazzina si ferma - So che oggi inizia il tuo viaggio, ma - si blocca - promettimi di tornare, ok?» la donna, Aria alza la mano destra
«Lo giuro» Aria, poi esce dalla porta di casa sua
"Povera mamma, non deve essere facile, papà è in viaggio da quando sono nata, a casa non torna quasi mai" Aria pensa camminando per le vie del paese, mentre si dirige verso il centro, dove avrà inizio il viaggio.
Passano alcuni minuti, Aria arriva a destinazione, entra e si dirige sicura, seguendo le frecce, verso la stanza degli starter, i pokemon iniziali, arrivata alla stanza giusta trova un uomo dai capelli, baffi e barba mori e gli occhi arancioni intento a spolverare una teca di vetro contenente tre pokeball, appena vede arrivare la ragazzina si ferma e la guarda interrogativo
Pokemon il viaggio di Aria
L'uomo in vena di grandi pulizie. I suoi occhi sono arancioni
«Chi sei e cosa ci fai qui?» L'uomo con tono gentile
«Aria, oggi ho compiuto dieci anni» Aria
«Ah, sei qui per il tuo primo pokémon!» L'uomo posando lo spolverino, poi apre la teca e prende in mano le tre sfere rosse e bianche, Aria le guarda
"Sono tutte identiche, come si fa a capire quale pokémon c'è dentro?"Aria
«I pokémon iniziali della regione di Kanto e della nostra regione, in quanto subordinata, sono: Bulbasaur, Squirtle e Charmander, ma per tagliare la testa al toro ti dico che mi sono rimasti solo tre Bulbasaur» L'uomo mostra le tre sfere, Aria ne prende una a caso
«Grazie. Come si fa a capire che pokémon c'è dentro?» Aria mettendo la sfera in tasca ed esterna di i suoi pensieri di poco prima
«Questo lo sa solo l'allenatore ed ora - indica la porta di uscita - inizia la tua avventura. Il primo capo-palestra contro cui dovrai combattere si trova nella città di Lucentopoli, in bocca al lupo» L'uomo rimette a posto le sfere e la teca, poi riprende lo spolverino e torna a spolverare, Aria esce dalla stanza, seguendo al contrario le frecce, riesce anche ad uscire dall'edificio senza perdersi. Fatto questo, alla castana, non resta che incamminarsi verso Lucentopoli, sperando di non perdersi.

- Ed il viaggio... Continua -

Commenti

Post popolari in questo blog

Gian e Yoko: un duetto perfetto -.-"

Parte prima - l'annuncio... «Ci sarà un concorso intergalattico di ricerca di nuovi talenti in Giappone, ma vi rendete conto! Alieni e persone da tutto l'universo pronte a sfidarsi e io che finalmente diventerò la regina indiscussa della TV!» Esclama una ragazza dai capelli mezzi biondi e mezzi rossi, gli occhi castani e la pelle ambrata sbattendo in faccia a due ragazzi (uno piccolo, biondo e con gli occhi verdi e l'altro dai capelli neri con una meches bionda, gli occhi blu e dalla pelle ancora più scura rispetto alla donzella) un volantino La ragazza in questione  «Yoko, siamo bloccati qui per prepararci alla missione speciale, sii realista non potrai mai andarci!» Esclama il biondino Il biondino «Per una volta mi tocca dare ragione al piccoletto - il "piccoletto" si altera visibilmente sentendo com'è stato definito - è impossibile scavalcare la vigilanza qui» Dice il nero afferrando il volantino che la ragazza continua a sbattergli davanti alla faccia Il r

IM! (28)

/ Mente comune - il fabbro & co. Prime ore del mattino Il luogo è una sala con un tavolo di legno rettangolare accompagnato da nove sedie, a capotavola ci sta il fabbro, mentre gli altri si sono seduti ai loro posti. "Ci siamo incontrati qui, nell'ambiente comune, perché non abbiamo tempo oggi di incontrarci realmente" spiega il fabbro con le mani congiunte davanti alla faccia, sembra piuttosto stanco "PALLA!" Boss materializzando una palla di fronte a sé iniziando a giocarci tranquillamente. "Vi prego di tenere a bada i vostri pensieri. Ed ecco perché odio dover utilizzare questo metodo di comunicazione" il Fabbro, ora con tono irritato mantenendo la stessa posizione di prima "È arrivato il momento che io scelga la mia vittima, giusto?" Rose alzandosi dal suo posto con delicatezza. "Esatto" il fabbro innervosito, perché nota che gli altri sei stanno facendo di tutto tranne che ascoltare. "Per quanto mi riguarda, ho già sce

IM! (20)

/ Mercoledì e giovedì, passano in un lampo, tra la scuola (dove l'insegnante di inglese ha cambiato i posti e tutti gli allievi della classe), gli allenamenti e le varie famiglie. Venerdì 17/10/2008, chi potrebbe mai essere il protagonista, in una data così? Tolomeo si è svegliato presto ed è dovuto andare a portare a spasso i suoi due cani, uno che ancora un cuccioletto tutto bianco e dagli occhi azzurri e l'altro del pelo nero sul dorso, il retro della testa e sopra della coda e grigino sul muso, sulle zampe, dietro la coda e sulla pancia e gli occhietti castani, perché nessuno nella sua famiglia si azzarda ad uscire di venerdì diciassette. Alby, il cane albino di Tolomeo Pepe, il cane scuro di Tolomeo In un'altra casa Zoe, insieme a suo padre, un uomo dai capelli, baffetti e gli occhi castano scuro (che oggi andrà a lavorare più tardi, nel pomeriggio) sta pulendo la Teca della lucertola di casa. Luce, la lucertola l padre di Zoe Dopo un'accurata pulizia la ragazza s