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Lei e Lui: Dipende dai punti di vista (2)

Nel pomeriggio visto che non ho compiti, aiuto la zia. Dopo un paio di ore, dopo aver lavato i piatti, spazzato e spolverato, la zia mi sussurra all'orecchio:
«Vai fuori e divertiti, ok?» Zia Camille
«Ma io voglio aiutarti!» Io
«Non ti preoccupare, mi hai già aiutato abbastanza, ormai ho finito» la Zia facendomi l'occhiolino.
Senza ribattere vado fuori, nel giardino di casa, dove ci sono i miei cugini con una palla in mano:
«Era ora! Pensavamo non venissi più, Lilly» dicono tutti e cinque in un coro sconnesso, i miei cugini sono terribili se ci si mettono.
«Io faccio una squadra!» La voce di Alfonso ormai è cambiata dall'ultima volta che ci siamo visti, sembra un adulto! Il ragazzo ha i capelli bianchi e gli occhi gialli
Dipende dai punti di vista
Alfonso, ha i capelli completamente bianchi e gli occhi gialli

«Io faccio l’altra» Primula, invece lei non è cambiata di una virgola, sempre due codini giganteschi lilla e sempre gli occhi indaco che la contraddistinguono da sempre.
Dipende dai punti di vista
Primula, capelli lilla e gli occhi indaco

Visto che siamo in sei, facciamo una partita tre contro tre. Io sono in squadra con Alfonso e Giulia, quei due mi hanno scelta come portiere. L'altra squadra è invece composta da Primula, Rachele e Daisy (che come me deve parare i goal). Si decide che la prima squadra che segna dieci punti vince la partita. La partita dura una mezz'oretta, una volta finita siamo stanchi, ma allo stesso tempo di buon umore.
«Bella vittoria ragazzi: dieci a sei!» Primula
«Solo perché avevamo un portiere straordinario, vero Lilly?» Alfonso
«Vero» Io. Dopo questa esclamazione ridiamo. So di non essere un bravo portiere, la palla la fermava sempre Alfonso. Si sente una risata, mi sembra di riconoscere la voce, mi torna in mente a chi appartiene quel timbro. Oh no.
«Cos'è questa storia Lilly? Non ci avevi detto niente di questo soprannome così dolce e soprattutto di avere un fratello così carino. Imperdonabile da parte tua!» voce molto conosciuta
Mi giro lentamente, Rosa?! Che ci fa lei qui?
«Ciao Rosa, che ci fai qui?» Cerco di sorridere naturalmente senza molti risultati, C’è anche Isabella.
«Ci vivo! Da quasi una vita e tu, Lilly?» Rosa calcando sul mio soprannome
«Ci vivo dalla metà di luglio, più o meno» Io
«Ma lui lo vedevo spesso ed anche loro» Rosa indica prima Alfonso e poi il resto dei miei cugini.
«Loro vivevano già qui» Io scrollando le spalle, come se fosse un'informazione ovvia
«Come mai? I vostri erano separati? O sei nata da una scappatella?» Rosa mettendo la mano davanti alla bocca come se stesse per scoppiare a ridere.
A queste parole mi sono ricordata perché tanta gentilezza nei miei confronti e mi sono rattristata, Sono così gentili solo perché non ho più i miei genitori.
Alfonso viene in mio aiuto vedendomi giù: «No, lei non è nostra sorella, è nostra cugina»
Primula continua prima che le altre facciano altre domande «Starà con noi per un po’, qualche annetto almeno»
«Che peccato! Pensavo che se ne sarebbe andata via presto!» Rosa, le due ragazze se ne vanno, io pure. Mi chiudo in camera fino a cena.
«LILLY A TAVOLA! È PRONTO!» Zia Camille
Lilly, devo ricordarmi di non farmi più chiamare così. Certo che è strano, tu sei felice, poi basta una parola per rovinare tutto.
Pensando a questo, cammino verso il bagno, poi vado in cucina. C’è un solo posto libero e solo un piatto è completamente pieno.
«Buon appetito a tutti» la Zia, nonostante sia ovvio che non mi abbiano minimamente aspettato per mangiare.
«Buon appetito» tutti i commensali in coro.
«Ragazzi, avete programmi per questo sabato?» la Zia.
In questa famiglia, è consuetudine programmare cosa fare al sabato, a volte, già dal sabato precedente.
«Io vado a ballare con degli amici» Alfonso è il primo a prendere la parola,
«Io vado ad un pigiama party a casa di Mary» Primula lo segue, come fa quasi sempre, partendo dalla nascita.
«Anche io vado a dormire da un’amica» Giulia, la mia cuginetta dai capelli rosa e gli occhi fucsia, quasi tutti i sabati va a dormire dalla sua amica del cuore.
Dipende dai punti di vista
Giulia, capelli rosa chiaro, occhi fucsia

Le due più piccole, Rachele e Daisy (due gemelle, una con i capelli Puffo e gli occhi gialli, l'altra con i capelli fucsia e gli occhi dello stesso colore della sorella), non parlano quasi mai, di solito stanno a casa, come me.
«E tu?» La zia mi guarda.
«Io credo che starò a casa, come al solito» rispondo, ma la zia mi guarda torva.
«Mi dispiace, ma questo sabato voglio la casa libera per me ed il mio maritino e questo vale anche per voi due!» Zia Camille è stata molto chiara, ma io non ho nessuna voglia di andare da qualche parte.
Le due più piccole si guardano in faccia:
«Noi usciamo insieme questo sabato, va bene?» Rachele, parlando per entrambe
Dipende dai punti di vista
Le gemelle: Rachele e Daisy, hanno gli occhioni gialli

«Va bene, tu?» la Zia
«Io chiedo a Cristina se mi ospita» io. Tutti al nome “Cristina” alzano lo sguardo che avevano posato poco prima sui piatti mezzi pieni.
«Sono contenta che ti sia fatta un’amica così presto» Zio Edoardo, un uomo dei capelli color azzurro e gli occhi gialli, è sempre gentile, ma non indovina mai niente, soprattutto i numeri al lotto.
Dipende dai punti di vista
lo zio, sembra più giovane della sua età

«Ed io che ti dicevo stamattina? Invece tu insistevi che non ti saresti mai fatta un’amica!» la Zia.
Poco dopo il discorso finisce, perché si vuole ricominciare a mangiare.
L'inizio della seconda giornata di scuola (Martedì 20/09/1994) è identico a quello della precedente, tranne per la battutaccia di Isabella e Rosa sul mio soprannome (Lilly). A ricreazione mi avvicino a Cristina, che è l’unica a non uscire.
«Ciao Cristina!» Io, mi siedo nel banco vuoto vicino a lei.
«Ciao Bea, anzi posso chiamarti Lilly? Mi piace di più!» Cristina
«Preferirei di no» Sento già le lacrime, ma cerco di non dare a vedere che sono triste.
«Ok» Cristina
«Posso chiederti un enorme favore?» Io passando subito al dunque
«Spara!» Cristina seria
«Posso venire a casa tua questo week-end?» Io tutto d'un fiato
«Tutto qui? Pensavo mi chiedessi tutt'altro, tipo uccidere Rosa e la sua amichetta Isabella o che ne so, far sparire il tuo vicino rompiscatole! - mi scappa una risatina - Cioè non è che io possa fare niente in realtà, per quelle due pettegole» Cristina.
«Non credo nessuno possa» Io, sorridendo
«Kristopher sì, è l'unico che può tenere testa a Rosa» Cristina tranquilla, Non so se ridere o rimanere seria
«E come mai?» Io, optando per restare seria
«Ha la magia dello scudo, nessuno lo può toccare» Cristina
«Wow» Io veramente shockata, Potevo immaginarmelo.
«Tu invece che magia hai?» Cristina sorridendomi
«Nessuna» Io
«Nessuna? - faccio sì con la testa - Davvero? - di nuovo sì con la testa - Forte!» Cristina, questa ragazza inizia a piacermi tanto.
«Tu?» Io
«Guarda» Inizia a muovere le dita sul foglio, compare una striscia di colore dove passa il suo dito
«Wow» Io guardandola stupefatta.
Suona la campanella e torno al mio posto. Il resto delle lezioni scorre tranquillo, un po' a rilento. Al pomeriggio avviso gli zii che al sabato andrò da Cristina. Appena sentita la notizia fanno i salti di gioia. Sono più entusiasti di me!

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