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Lei e Lui: Dipende dai punti di vista (3)

Il terzo ed il quarto giorno (rispettivamente mercoledì 21 e giovedì 22 settembre 1994) di scuola sembrano non finire mai. Cristina non c’è, il mio vicino si ostina a non voler rispondere alle mie domande ed a non volermi parlare, inizio a comprendere perché abbia la magia dello scudo.
Il quinto giorno (venerdì 23 settembre 1994) torna Cristina, Rosa, durante l’ora di diritto, utilizza i suoi poteri magici contro di me. In pratica accade questo: la prof. inizia a spiegare, dopo dieci minuti s’interrompe e guarda male me e Kristopher. Ricomincia la lezione, ma dopo alcuni minuti torna a guardarci male, così per altre due volte, la quinta volta improvvisamente inizia ad urlare:
«SE NON VOLETE ASCOLTARE LA LEZIONE, MA VOLETE PARLARE, QUELLA È LA PORTA – indica la porta – ANZI USCITE SUBITO!» L'insegnante urlando come una forsennata
Non capisco, né io né Kristopher abbiamo proferito parola, soprattutto lui. Ci alziamo e ce ne andiamo, guardiamo la classe, tutti guardano male verso i due banchi centrali in fondo, Isabella e Rosa, che stanno sorridendo come due gatti sornioni.
Per un quarto d’ora stiamo fuori, poi suona la campanella della ricreazione, entro, Cristina mi sta aspettando a quello che sarebbe il mio posto, mi siedo vicino a lei.
«Quanto è cattiva quella ragazza, non so perché, ma ti ha preso sotto tiro» Cristina
«Cosa?» Io. Non ci sto capendo niente, che cosa intende dire?
«Ok, il potere di Rosa è del suono, quindi riesce a copiare le voci degli altri, può farlo anche senza muovere le labbra e può decidere che i diretti interessati non le sentano. I professori non sanno di questo lato della sua magia e se lo sanno la pensano troppo una brava ragazza per crederla colpevole» Cristina. Inizio a capire, allora è colpa sua, prima o poi me la paga!
La campanella suona di nuovo, faccio tornare Cristina al suo posto e mi siedo al mio banco, il resto della mattina, passa più tranquillo ed al pomeriggio mi chiudo in camera per fare i compiti.
Il giorno successivo è già sabato (24 settembre 1994), prendo la valigia e vado a scuola. Anche le lezioni di oggi passano, seppur con la solita calma, per fortuna oggi si esce un’ora prima!
Uscita da scuola Cristina dice:
«Era ora! Pensavo che questo momento non sarebbe mai arrivato! - Mi prende e mi trascina, gira a sinistra poi a destra, poi di nuovo a sinistra, poi dopo un po’ si ferma di scatto davanti ad un condominio – Questa è casa mia, cioè, un appartamento di questi è casa mia» Cristina indicando il condominio di fronte a noi.
Entriamo nel palazzo, lei mi dice di salire le scale, poi mi fa girare a sinistra e mi indica una porta, che io voglio superare a tutti i costi. Mi fa entrare.
«Mamma! È arrivata Bea!» Cristina, una signora dai lunghi capelli dello stesso colore della figlia e gli occhi bianchi esce da una stanza
«Perché rimanete sulla porta? Entrate - Ci avviciniamo, io facendomi scudo di Cristina – È un vero piacere fare la tua conoscenza, Cristina, in questa settimana, mi ha parlato molto di te Bea» mamma di Cristina
«Anche per me è un vero piacere fare la sua conoscenza, Signora - qual è il suo nome? - Mamma di Cristina» Io, la signora ride per la mia uscita.
«Puoi chiamarmi Alex» Alex. Che brutta figura.
Dipende dai punti di vista
La madre di Cristina, i suoi capelli sono color arancione brillante e gli occhi sono di colore bianco
In quel momento entra un uomo dalla porta.
«Ciao amore – si avvicina per baciare la madre di Cristina, ma si separa appena mi vede – Abbiamo ospiti?» padre di Cristina, un uomo dai capelli verdi e gli occhi gialli.
«Sì, rimarrà con noi fino a domani» Alex
«Piacere Luigi» Luigi
Dipende dai punti di vista
Luigi, il padre di Cristina
«Piacere Bea» Io
«Tuo fratello dov'è Cri?» Alex
«Non lo so mamma» Cristina
«Quel combina guai non è ancora tornato?» Luigi
«Hai un fratello?!» Io
«Sì» Cristina. Entra qualcuno
«Scusate il ritardo, eccomi» fratello di Cristina. Mi giro
«KRISTOPHER?!» Io, ora che guardo bene i genitori, vedo molte somiglianze con i due ragazzi. Alex ha lo stesso colore di capelli della figlia e gli occhi identici a quelli del figlio. Luigi ha i capelli verdi come Kristopher, invece i suoi occhi sono di colore giallo evidenziatore, diversi dal resto della famiglia.
«Perché sei sorpresa? Cristina non ti ha detto del suo fratello gemello preferito?» Kristopher sarcastico. Mi giro verso Cristina che sta sorridendo.
«Allora, andiamo a mangiare?» Alex per cambiare discorso.
«Sì, andiamo» gli altri in coro trascinandomi verso la sala pranzo.
Dopo aver mangiato, io e Cristina ci rinchiudiamo in camera per fare i compiti, ognuna per conto suo. Dopo due o tre ore, finalmente, ho finito, chiudo il libro degli esercizi e la mia compagna di studi fa lo stesso.
«Basta, ho finito! – mi guarda sorridente – Ancora non hai digerito il colpo, vero?» Cristina
«Veramente no, perché non me lo hai detto?» Io
«È che mi sono dimenticata di dirtelo» Cristina roteando gli occhi
«Non me la bevo, comunque se non me lo vuoi dire fa lo stesso» Io
«Prima vorrei scoprire una cosa, ma mi sa che da sola non posso farlo» Cristina mi guarda speranzosa
«Perché mi guardi così?» Io, un po' preoccupata
«Mi aiuterai, vero?» Cristina, i suoi occhi mi sembrano improvvisamente più grandi ma so che è solo una mia impressione.
«A fare cosa?» Io, ora impaurita
«A seguire Kristopher per scoprire cosa gli succede» Cristina, io ci penso un po', ma lei mi guarda con i suoi occhioni rossi
«Va bene, che devo fare?» Io, dopo un po'
«Lo seguiamo ogni volta che è possibile, punto e basta» Cristina, nonostante stia sorridendo, riesco a vedere la sua preoccupazione.
«Ok, va bene, ma cambiando discorso, non mi tornano i conti, perché oggi siamo usciti prima?» Io
«Ma è ovvio! Mancava l’unico professore che non abbiamo mai avuto durante la settimana: il prof. di magia!» Cristina
«Ah capisco» Io, di tutti non è mai stato il mio preferito, chissà perché!

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