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IM! (9)

IM/IM
Il giorno successivo, martedì 30 settembre 2008, i ragazzi vanno a scuola normalmente ed al pomeriggio vanno diritti alla nuova casa di Antonio, ma non prima di essersi mangiati un bel pranzo al sacco. Questa volta hanno anche avvisato i genitori che avevano iniziato un corso extrascolastico pomeridiano, anche se qualcuno sa che si beccherà una tirata d'orecchie lo stesso.
«Aspetta, ti sei portato tuo fratello?» Vito verso Evaristo, guardando sconcertato il bambino dai capelli mori e gli occhi castani nascosto dietro al suo amico
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Il bambino nascosto dietro al fratello maggiore, i suoi capelli sono mori
«Non sapevo a chi lasciarlo!» Evaristo si giustifica alzando le mani
«Evo, è questo il posto di cui mi parlavi?» il bambino ancora nascosto dietro al fratello si guarda un pochino intorno incuriosito
«Sì» Evaristo parlando dolcemente
«Ciao Jimmy» Silvia appena arriva davanti la casa, la sua voce sembra un po' più dolce del solito
«Silvia!» Jimmy, il bambino euforico di aver incontrato una sua amica, l'abbraccia di slancio, poi dove aver ricevuto anche lui l'abbraccio della bionda, ritorna dietro le gambe del fratello maggiore
«Non ho mai capito come fa a stargli così simpatica» Omero constata con una faccia perplessa (anche lui appena arrivato), verso Evaristo
«Entrate, che ci fate qui fuori? - esce e vede il quintetto - Che cosa ci fa lui qui?» Antonio indicando perplesso il bambino, arrivano anche gli altri sei
«Ciao Jimmy» Fortunata e Zeno che conoscono bene il fratello nel loro compagno di classe, lo salutano in coro, il bambino fa ciao ciao con la manina
«Ciao, sai che da grande diventerai proprio un bell'uomo?» Jasmine, la quale si è avvicinata di soppiatto al bambino, che la guarda impaurito, per fortuna viene trascinata via da Zoe
«Non so a chi lasciarlo, mia madre lavora, mio padre anche» Evaristo spiega la situazione al suo nuovo mentore con una faccia molto seria
«Evo, è lui la persona di cui mi hai parlato?» Jimmy indicando Antonio e guardandolo storto
«Sì è lui» Evaristo emettendo un grosso sospiro
«E cosa gli avresti detto?» Antonio sulla difensiva
«Che sarai il suo nuovo baby sitter» Evaristo con il morale a terra, Antonio prende dallo zaino di Zeno la sua mazza e se la tira in testa (in versione normale, non chiodata), tutti entrano in casa, compreso il bambino che si stupisce di come sembrasse piccolissima vista da fuori e di come in realtà sia grandissima al suo interno
«Andate di là, io mi occupo di lui» Antonio facendo l'occhiolino, dopo cinque minuti (neanche il tempo per i nostri di prepararsi) è da loro
«E mio fratello?» Evaristo con voce un po' alterata
«Tranquillo è in buone mani. Passiamo a cose più serie» Antonio cerca di tranquillizzare il ragazzo durante la prima parte della frase, mentre per la seconda tira fuori una faccia sadista.
L'uomo schiocca le dita, la grande stanza vuota si trasforma in un percorso ad ostacoli, forse più un labirinto, le prime pareti che si vedono sono in legno, (poi ci sono siepi, cemento e altri muri di plastica dura, ma loro non le vedono) in cui sono presenti anche però cerchi infuocati, fiumiciattoli da attraversare, in alcune parti delle piante ai lati, animali feroci ed ovviamente l'aria e la luce. All'inizio del percorso c'è un tavolo con dei microfoni ed un cd, alla fine del percorso non si sa dato che dalla loro posizione loro non lo vedono.
«Cos'è questo?» Tolomeo interrogativo, indicando il labirinto appena comparso
«Ora vi spiego. Questo percorso comprende animali e piante per Silvia ed Evaristo, cerchi di fuoco per Jasmine e Vito, fiumiciattoli e fiumi più grandi o laghi per Fortunata e Omero, la luce per te, Tolomeo e Zu e l'aria per Nives e Zeno. Sono presenti nemici che compaiono dal nulla per tutti quanti che funzionano come quelli veri, ovvero per poterli sorpassare dovrete sconfiggerli. Dovrete fare alcune fasi in modalità normale ed altre da trasformati, c'è scritto su dei cartelli, infine dovete finire il percorso in quattro ore o siete considerati morti. Quasi dimenticavo, vedete i microfoni e i cd? Li dovete portare sani e salvi a fine percorso» Antonio spiega a macchinetta come al suo solito, con un sorriso sornione stampato sulla faccia, la maggior parte degli altri è un po' meno sorridente. Primi a prendere microfono e cd ed ad entrare correndo ovviamente sono Omero con una spada d'acqua in mano e Zeno con la sua adorabilissima mazza. Gli altri li guardano con occhi strabuzzati.
«Forza, che aspettate una bandierina con la scritta "Via"?» Antonio spingendoli letteralmente in quel labirinto.
I ragazzi vedono che ci sono diverse strade ma non fanno in tempo a scegliere con chi e/o dove andare che i muri cambiano posizione e si ritrovano già tutti divisi.
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Evaristo cammina stando legato alla parete di legno, sente dei rumori provenire dall'altro lato e visto che è buio e non vede, preferisce non scoprire di cosa si tratti, quando all'improvviso un po' più avanti vede una luce. Si mette a correre, sbatte contro qualcosa o qualcuno
«Ahi che botta!» Due voci all'unisono, una maschile ed una femminile. I due ragazzi alzano lo sguardo
«Nives!» Evaristo sembra contento di non essere più solo
«Ciao, a quanto pare continuiamo insieme» Nives facendo una semplice constatazione, come sua abitudine.
I due ragazzi camminano ora uno vicino all'altra, più sicuri, visto che almeno non sono completamente soli.
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Silvia cammina sicura, non guarda neanche dove mettere i piedi, lei è fatta così.
«Ehy laggiù, aspettami - Una voce maschile piuttosto ansimante a causa della lunga corsa per cercare di starle dietro, la ragazza ignora la voce e continua imperterrita, salta una mattonella, c'è un cartello, la biondina si ferma a leggerlo, il tizio dietro la raggiunge e ricomincia a sbraitare - E ti pareva, chi altri non aspetta mai quando lo si chiede?» Vito incrocia le braccia al petto mentre parla a quella ragazza, lei gli indica il cartello
"Si prega di fare attenzione" non c'è scritto a cosa, va bè lo scopriranno, Vito becca la mattonella che Silvia aveva saltato prima, si apre un buco ed il ragazzo ci cade dentro urlando a squarciagola, la ragazza lancia delle liane che Vito afferra al volo e poi lo aiuta a salire
«Grazie» Vito completamente sudato dallo sforzo e dalla paura, la ragazza rimane impassibile e fa un cenno con la testa.
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«Trasformati? Cosa vuol dire trasformati?» Fortunata guarda il cartello in cagnesco, è chiusa in una stanza quadrata con le pareti in legno, senza possibilità di uscire e l'unico modo sembra quello di trasformarsi, o almeno così dice il cartello.
Un urlo terrificante squarcia l'aria e si sente un botto abbastanza forte, vicino alla ragazza atterra (non proprio di gambe) Tolomeo che per evitarla ha fatto, senza volerlo, un salto mortale
«Ti sei fatto male?» La ragazza preoccupata, guardando prima lui poi il cielo che diventa nuovamente un soffitto.
«Non si preoccupi damigella, un cavaliere cade sempre in piedi» Tolomeo alzandosi tranquillamente e pulendosi la polvere dai pantaloni
"A me non pare" Fortunata ricordando l'atterraggio con una faccia piuttosto esplicita, il ragazzo si avvicina al cartello e ci rimane come lei prima quando legge la scritta: "Trasformati o da qui non si esce"
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Da un'altra parte del labirinto una disperata Jasmine sta continuando a girovagare sempre in tondo per un interminabile percorso a siepe alta che sembra andare sempre in salita. Cerca una via di uscita, ma non trova niente. Ad un tratto però nota una tela di liane in cui c'è intrappolato all'interno il povero Omero, il quale si dimena invano cercando di liberarsi, ma riuscendo solo ad aggrovigliarsi sempre di più.
«Ti serve una mano?» Jasmine gli pone la domanda in maniera retorica e nel frattempo lo guarda sorridente con un viso angelico
«No, guarda mi stavo giusto bevendo un caffettino per riposarmi! -  sarcastico, si divincola ancora, sempre senza successo, Jasmine si avvicina - Non avvicinarti troppo o finirai come me» Omero, questa volta sembra seriamente preoccupato per la compagna, passa un po' di tempo durante il quale la rossa pare pensierosa
«Ok, ho un'idea, stai pronto con lo scudo» Jasmine convinta
«Che scudo?» Omero cascando dalle nubi
«Scudo d'acqua se non vuoi finire ustionato»  Jasmine roteare gli occhi al cielo, poi prepara un colpo di fuoco, esce un tornado
«Aspe» Omero tronca la parola a metà perché il colpo è già partito, non si sa come Omero, quando il fuoco gli si avvicina, riesce a creare uno scudo d'acqua e scende a terra, ma ora le siepi nei dintorni stanno bruciando
«Che ne dici di andarcene?» Jasmine guardando impaurita intorno a sé il fuoco che sta avanzando a velocità record
«No, ci farei un pic nic con questo calduccio» Omero nuovamente sarcastico, Jasmine lo prende per mano ed iniziano a correre.
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«Il paesaggio è cambiato, prima pareti di legno, ora siepi e se il labirinto prendesse fuoco?» Zoe riflettendo ad alta voce, finita la frase vede che in effetti alcune siepi iniziano a bruciare "Perché non sto mai zitta?", La ragazza inizia a correre, ma a causa di alcune siepi tagliate è costretta a cambiare strada un po' di volte fino a quando il paesaggio non cambia di nuovo, ora i muri sono di cemento, il pavimento è fatto di sabbia, il soffitto d'acqua (qualcosa non quadra), Zoe si ferma pensando di essere ormai fuori pericolo quando sente un rumore da una diramazione, si gira e vede una palla che le sta venendo contro.
Zoe strilla, poi ricomincia a correre, ad un certo punto vede che davanti a lei c'è una mano che spunta dalla sabbia e sta lentamente scendendo, si ferma e la tira
«Aiuto ti prego» Una voce un po' soffocata quando sente che la mano viene tirata, dopo alcuni sforzi, la faccia del ragazzo esce completamente fuori dalla sabbia, così Zeno riesce a vedere la sua salvatrice
«Dobbiamo sbrigarci, una palla mi insegue» Zoe guardandosi indietro impanicata, lui senza proferire parola crea un turbine d'aria e la porta con se nel soffitto fatto di acqua ed escono sopra, Zeno smette di usare i poteri e inizia a nuotare insieme alla sua compagna di sventura, la quale lo segue.
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Due ragazzi, un maschio ed una femmina, stanno ridendo come matti.
"I vestiti da donna non gli donano, no di certo, proprio no. I vestiti da donna proprio non gli donano e allora perché si ostina a metterseli?" il pensiero in comune della coppia
«Ragazzi, basta! Mi sto allenando in "camuffaggio"!» L'uomo vestito da donna dice piuttosto adirato e li guarda mentre i due ragazzini davanti a lui continuano a ridere ed iniziano a rotolare dalle risate
«Non ce la faccio più» I due all'unisono asciugandosi le lacrime che stavano uscendo per il troppo ridere, l'uomo schiocca le dita, i suoi vestiti diventano da uomo, i due ragazzi smettono di ridere
«Volevo informarvi che ho cambiato idea. Non voglio che eliminiate "loro" - dice facendo il segno delle virgolette alla parola loro - Voglio che li facciate diventare nostri alleati, per farlo dovrete prima scoprire le loro vere identità, credete di farcela?» Il Fabbro serio guarda quei ragazzi sapendo (o almeno sperando di sapere) già la loro risposta
«Ma noi sappiamo già chi sono» I Black Rose tranquilli
«Come? - l'uomo dai capelli rossi, legati in una coda bassa, sembra sorpreso, non glielo avevano accennato - Allora ditemelo, no?» Il Fabbro adesso un pelino irritato, i ragazzi invece sorridono come gatti
«No» Black con un bel sorriso angelico stampato in faccia
«No?» L'uomo confuso
«Non era lei a dire che è più divertente scoprire da soli certe cose?» Rose con il suo solito modo aggraziato di parlare, l'uomo sorride
«Degni figli di vostro padre! Complimenti!» Il Fabbro sorride e fa di sì con la testa convinto della sua stessa affermazione.
I suoi interlocutori spariscono in un secondo.
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Non si riesce a capire quanto tempo sia passato da quando quei poveri dieci disgraziati sono entrati in quel percorso, ad un tratto i ragazzi sentono uno strano rumore di campanelli, ogni coppia nel proprio angolo di labirinto si blocca improvvisamente
«Cos'è questo rumore?» Un ragazzo o una ragazza di ogni coppia si azzarda a chiedere guardandosi in giro
«Sono qui» La pragmatica risposta arriva dall'alto dove qualcuno ha pensato bene di togliere il soffitto al labirinto.
I nostri protagonisti alzano i loro visi al cielo e vedono sopra di loro un personaggio a scelta tra un ragazzo dai capelli bianchi e gli occhi rossi o una ragazza dai capelli neri e gli occhi azzurri.

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Il ragazzo, ma ovviamente non ha la stampella, la cravatta è in realtà di colore grigio argento. Quando vola, come in questo momento, ha un paio di ali nere da angelo
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Il vestito è azzurrino con sotto un pizzo bianco, le ali da angelo sono azzurrine e presenti solo durante il volo (come in questo momento)
Chi il maschio, chi la femmina, ma tanto la scena che si viene a creare è sempre la stessa.
«Chi sei?» «Cosa vuoi?» «Buono o cattivo?» «Si mangia?» (qualche affamato)
«State buoni, non vi preoccupate, non vi faremo niente - attimo di suspense - Per ora» I ragazzi abbozzano un sorriso non troppo rassicurante, quelli nel labirinto no.
«Faremo?» Dieci disperati in coro
«Sì, io ed il mio compagno» La ragazza parlando delicatamente, in modo aggraziato
«Certo, io e la mia ragazza» Il ragazzo con un sorriso sghembo indica un altro punto che i suoi interlocutori non possono vedere
I nostri sembrano ancora più perplessi
«Non fatevi strane idee siamo solo venuti a vedere meglio chi siete da umani. Quando sarà ora di combattere non faremo tutto questo rumore entrando in scena» Di nuovo i due volando via
«Ragazzi prendeteli, che aspettate!» Antonio li sgrida correndo trafelato verso di loro, ma ormai i due se ne sono già andati. Questo disastro segna la fine dell'allenamento, i nostri che erano stati per cinque ore nel labirinto per colpa anche di quegli strani tipi, sono stati considerati morti e quindi hanno fallito. Tornati a casa a sera tarda si beccano la solita tirata d'orecchie (per aver tardato troppo) e poi si devono pure fare i compiti, avendo come risultato una notte in bianco (tanto per cambiare).

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