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Venerdì 24 ottobre 2008. Antonio apre il libro alla prima pagina, la quale è divisa in quattro sezioni, in ogni parte ci sono quattro o cinque cellule dai colori sgargianti. L'uomo dai capelli rossi inizia una lunga spiegazione.
«Come vedete, qui la magia era posseduta dalle cellule. Abbiamo deciso di dividere una pagina in più riquadri per risparmiare sulla carta. - gira pagina - All'inizio c'erano molti animali e pochi uomini, ora è quasi il contrario. Nelle prime tribù le persone magiche erano principalmente donne, poi con il passare del tempo si è arrivati a una sorta di parità.» Antonio spiega questa volta in maniera più calma, non sembra neanche lui
«Ma chi erano i cattivi dell'epoca?» Evaristo chiede incuriosito, stato d'animo dimostrato anche della sua faccia piena di interrogativi.
«Beh! Questo non lo so con certezza, ma qualcuno parla di altri soggetti della stessa specie dei buoni. - questa frase la dice gesticolando un po' troppo, confermando quindi le sue parole, ovvero che non ne sa assolutamente niente. L'ex sovrano passa poi alla pagina successiva, qui ci sono forme di vita leggermente più complesse. Alla pagina successiva iniziano a esserci forme di vita ancora più complesse, la pagina è divisa in tre con i primi esseri pluricellulari, continuando si arriva ai dinosauri e qui la pagine iniziano ad essere divise solamente in due. Antonio continua la spiegazione parlando dei primi piccoli e grandi dinosauri che popolavano la terra, il mare ed i nostri ormai scoppia la testa perché sono molto stanchi, ma il mentore non si arrende e continua ad andare avanti pagina dopo pagina. Arriva ai primi cavernicoli e li supera lentamente, continuando a girare le pagine tra sovrani completamente animali sovrani completamente umani e sovrani metà e metà, con un uomo sempre più evoluto e più simile a loro. Il rosso si ferma ad una certa pagina. - Qui sono presenti quattro umani e un pappagallo per ora questo è l'ultimo gruppo in cui è presente un animale, loro sono stati gli eroi magici prima di noi, il nome del gruppo era: Animals. Due di loro provenivano dall'America , due dall'Inghilterra compreso il pappagallo, in teoria il nostro mentore doveva essere il pappagallo che era il più giovane nel gruppo, ma gli animali hanno un tempo di invecchiamento diverso dal nostro e quindi è morto prima di poterci insegnare qualunque cosa, al suo posto ci ha insegnato Kira - indica una ragazza al centro del gruppo della pelle scura e i capelli viola - la mamma di Omar, l'unica a provenire dall'Africa. Come me adesso, anche i suoi poteri funzionavano solamente ad intermittenza, ma non riusciva a sentire la nostra presenza, e come già è successo in svariati altri cambi generazionali, credeva fossimo noi gli eroi della leggenda.» Antonio riprendendo il tono calmo

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Kira nella foto

«Di che leggenda stai parlando?» Nives, ora è solo un turno di avere qualche dubbio è interrogativo da risolvere
«Adesso ve lo dico. -  gira ancora la pagina questa volta arriva all'ultima in fondo, qui è presente una scritta tutta arzigogolata. - Dovete sapere che molte generazioni prima di voi, ci fu un guerriero molto potente l'abbiamo visto adesso passando, veniva soprannominato "Lo Sciamano", in quanto aveva delle doti molto spiccate di preveggenza. Quest'uomo aveva previsto l'arrivo di eroi dagli strabilianti poteri, sarebbero stati i re più potenti dell'universo del passato presente e futuro, avrebbero sconfitto il male in numerose forme e avrebbero insegnato a moltissime generazioni future. Chissà, forse siete voi!» Antonio spiegando in maniera calma quasi fino alla fine e poi burlando un po' i giovanotti
«Ok.» Fortunata titubante, seguita a ruota anche dagli altri.
«Ora passiamo la mia generazione. - torna indietro velocemente nelle pagine e torna alla pagina successiva a quella che stavano guardando prima. Qui sono presenti in alto dieci figure, in basso ancora niente. Antonio indica le varie persone. - Noi eravamo i Meridians.» Antonio orgoglioso. Fortunata rimane stupita appena vede il volto di un uomo in particolare.
«Ma quello è?» Fortunata sorpresa indicando l'uomo
Antonio la interrompe prima che riesca a finire la frase.
«Sapevo che l'avresti riconosciuto, lui è tuo padre. Ha preferito trasformarsi in una forma simile al suo vero aspetto.» Antonio con un sorriso d'orgoglio sulla faccia mentre parla di lui, la ragazza rimane di sasso.
«Ma come è possibile? È morto in guerra! Quando è successo? Faceva parte dei Meridians?» Fortunata domanda a raffica sempre più sconvolta e incredula
«Fortunata, tuo padre non è mai stato un soldato, quella era la storia di copertura. Adesso vi spiegherò un paio di cose. - Ormai visto che è la quindicesima spiegazione, i giovani si mettono seduti e si preparano al peggio e si chiedono: "Riusciremo a dormire questa notte?" - Quando una persona possiede un'abilità magica di qualsiasi tipo, cerca di mantenere nascosta la sua vera identità per proteggere le persone che ama, la stessa cosa che state affrontando voi, non raccontando nessuno della vostra doppia vita, l'hanno affrontata tutti gli esseri viventi che avete visto qui nel libro. Questo più o meno ve l'avevo già spiegato, ma non vi avevo detto che la magia vi aiuta in questo compito. Finché avrete il cento per cento dei vostri poteri se qualcuno scopre chi siete, nella sua memoria rimarrà una traccia, quando inizierete a perdere i poteri, la prima cosa che sparirà sarà il ricordo di voi come esseri magici, dalla mente delle persone. Questo è successo a tuo padre, tua madre sapeva benissimo chi fosse quando lo ha sposato, ma una volta che lui è morto, la realtà si è sostituita con un ricordo fittizio, quindi tua madre è realmente convinta che lui sia stato assoldato e non ti ha mai mentito.» Antonio spiegando placidamente, esattamente come quando raccontava di tutti gli altri eroi
"Se fosse possibile mangiare dei pop corn e se avessi abbastanza fame per farlo avrei già iniziato perché tutto questo mi sembra tanto un film. Mi sembra assurdo." Nives anche lei piuttosto sconvolta e con gli occhi sgranati
«Dimmi, c'è qualcos'altro che dobbiamo sapere?» Jasmine sbuffa incrociando le braccia sotto il petto e facendo un piccolo broncio
«In realtà tante altre cose ma adesso abbiamo già fatto le due, quindi direi di tornare a casa provare a dormire per il tempo che resta e prepararsi per per la giornata di oggi.» Antonio dal sorriso felino chiude il libro di scatto.
I giovinastri non se lo fanno ripetere due volte, quindi appena vengono teletrasportati di nuovo ad Olmo, i nove corrono a casa, ma non prima di aver salutato Marika di ritorno dal lavoro, finalmente Nives e Zeno tornano normali e si buttano direttamente dentro al letto. Le ore di sonno passano troppo in fretta ed è già ora di svegliarsi, arrivati a scuola sono solamente in diciassette, Vito è stranamente assente, oltre a lui mancano Zeno, Nives e Miriam. Nonostante sia venuta a scuola, Fortunata non riesce a stare attenta, dopo la scoperta avvenuta quella stessa mattina, quindi viene ripresa spesso dai professori. Durante la pausa pranzo, perché prima non riescono a incontrarsi, i ragazzi le vanno vicino e le chiedono se la possono aiutare in qualche cosa, la ragazza confessa che in questo momento non sa neanche lei bene cosa fare. Gli amici promettono di starle vicino. Qualcun altro nel gruppo ha dei problemi, in quanto il giorno prima ha saltato gli allenamenti e l'allenatore gli aveva detto che se avesse saltato un'altra lezione l'avrebbe cacciato, ovvero Evaristo. Finite tutte le lezioni Evaristo deve correre a chiedere scusa al suo allenatore quindi promette di allenarsi da solo a casa molto spesso ogni volta che potrà. Cassio, l'allenatore, un uomo dai capelli castano chiaro e gli occhi castano scuro, non è molto convinto, ma gli dice che gli darà l'ultima possibilità e quindi adesso il ragazzo si prepara insieme agli altri giocatori, anche se non è la sua squadra, poi torna a casa di Tolomeo.

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Cassio, l'allenatore di calcio di Evaristo

Oltre al rientro, i poveri disperati una volta usciti dalle scuola hanno anche gli allenamenti, anche il resto del gruppo, in quanto per vari motivi sono stati spostati, quindi nessuno potrà andare da Antonio. I nove si sono organizzati di andare dal loro mentore domenica pomeriggio, come giorno aggiuntivo. Omero si sta preparando per una nuova sfida di basket, Fortunata sta eseguendo dei nuovi esercizi di ginnastica artistica, Silvia sta provando le battute di pallavolo contro il povero muro, Jasmine sta cercando di evitare gli ostacoli con i suoi pattini a rotelle, poi, per uno strano caso del destino oggi anche gli allenamenti per il pattinaggio su ghiaccio (di solito invece sono un giorno uno è un giorno l'altro). Nonostante ognuno stia cercando di fare del suo meglio, non riescono a stare completamente concentrati a causa delle spiegazioni date dal loro nuovo insegnante part time durante la notte precedente. Di ritorno verso casa Jasmine, incontra di nuovo Marika che, questa volta, sta andando verso il lavoro.
«Stai andando al lavoro?» Jasmine si informa saltellando pimpante attorno alla povera ragazza
«Già.» Marika, sembra molto serena
«Ma come fai a fare tutto?» Jasmine continuando a girare attorno come uno squalo
«Ho voglia di andare a dormire e sono stanchissima, però se non riesco ad andare a scuola e al lavoro penso a cose molto spiacevoli.» Marika la sua serenità viene sostituita da qualcosa di più cupo, Jasmine ha capito a cosa si riferisce la sua nuova amica e quindi annuisce smettendo di saltellare lì attorno, le due si salutano e Jasmine torna a casa dove l'aspetta davanti alla porta Priamo.
«Non sei venuta all'appuntamento, tutto bene?» Priamo preoccupato per lei
«Ho avuto un contrattempo, sai sia Zeno che Nives si sono ammalati ieri. Io e Nives siamo rimaste insieme molto a lungo, quindi non volevo contagiarti. Per questo non sono venuta all'appuntamento.» Jasmine con un sorriso da un orecchio all'altro rivolto al ragazzo. Priamo che ha paura di ammalarsi, la guarda e si allontana.
«Ho capito, allora se non ti ammali anche tu ci vediamo un'altra volta che ne dici?» Priamo rimanendo in disparte un pochino tremante
Jasmine annuisce di nuovo, lo saluta con la mano e se ne va dentro casa, Priamo torna a piedi a casa sua. Omero dopo essere tornato dall'allenamento si è messo di nuovo a trafficare col telefono, dato che non aveva più avuto il tempo di finirlo dopo l'ultima volta che lo aveva mostrato i suoi amici. Un'altra mezza nottata in bianco per lui. Fortunata non riesce a guardare in faccia sua madre, una donna dei capelli castano ramato, gli occhi azzurri e gli occhiali, anche se in realtà sa che non le ha mai mentito. Oggi sono sole in casa perché le due sorelle maggiori hanno iniziato uno stage, entrambe nello stesso posto. La speranza della giovane e di riuscire a mandare giù tutta la situazione prima del giorno dopo, l'unico giorno libero dal lavoro della mamma.
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Lisa mamma di Fortunata
Dopo cena, la ragazza se ne va a dormire dicendo che non si sente tanto bene e che a scuola sta girando l'influenza. Una volta in camera sua si mette a parlare con la foto del padre e poi si infila veramente nel letto per dormire.

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