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Lei e Lui: Dipende dai punti di vista (26)

Arrivata a scuola, scopro che nessuno aveva pensato di avvisare noi ragazzi che ci sarebbe stata un'assemblea d'istituto per le prime due ore della mattinata scolastica. Il problema maggiore è che non possiamo neanche entrare nell'edificio, quindi corriamo il rischio di ammalarci tutti quanti, perché fa molto freddo.
Alle dieci del mattino, finalmente, tutti infreddoliti entriamo nelle nostre classi, noto subito che Cristina è assente, oggi anche il suo gemellino non c'è, forse questa volta le ha attaccato lui qualcosa.
Entra il professore, e dato che oggi è di buon umore, interroga a tappeto tutta la classe. Figuriamoci se fosse stato di cattivo umore...
Alla fine della lezione, i miei compagni mangiano afflitti la merenda, poi arriva l'insegnante dell'ora dopo che prima ci sgrida perché avremmo dovuto mangiare durante la ricreazione, ma Rosa prende le nostre difese spiegando la situazione, al che ci giriamo tutti preoccupati verso di lei, ma sembra non accorgersi di nulla. Dopo il primo problema, l'insegnante spiega l'argomento della giornata per tutte le sue due ore. Al suono della campanella, mi alzo e mi dirigo verso casa come un'automa.
Arrivata a casa ci sono già tutti i miei cugini ad aspettarmi
«Come mai siete tutti a casa?» Domando loro
«Assemblea sindacale» rispondono i cinque in coro
«Solo da noi le fanno alle prime ore del mattino e non dicono niente agli allievi?» Dico scoppiando a ridere a metà domanda, quindi probabilmente loro non capiscono niente per l'altra metà, ma mi rispondono ugualmente
«Cosa ti ho detto quando hai insistito per continuare il percorso di studi iniziato a Milano e per il quale per fortuna c'era una scuola anche in paese?» Alfonso agitandomi il dito davanti a mo' di "te lo avevo detto"
«Che erano un gruppo di sbandati» Ripeto le sue parole una per una con il massimo della serietà facendo scoppiare a ridere il resto dei cugini.
Prepariamo il pranzo poi mangiamo, in quel momento arriva lo zio, che si scusa per il ritardo
«Dovevo tornare un po' prima oggi, ma poi c'è stata una riunione» lo zio massaggiandosi la testa
«Anche da voi?» Domandiamo io e i miei cugini, ma partiamo tutti in momenti diversi quindi siamo costretti a ripetere la domanda per far capire qualcosa al povero zio
«Quindi assemblea anche da voi?» Lo zio dopo la sommaria spiegazione, noi annuiamo e filiamo nelle nostre camere, perché guardando l'orologio scopriamo che sono già le quattro e abbiamo sprecato un bel po' di tempo che avremmo potuto usare per studiare e fare i compiti.
Resto chiusa in camera fino all'ora di cena, poi scendo di sotto e scopro mia zia ai fornelli, mentre lo zio guarda speranzoso il forno dove un bellissimo dolce sta colorando per bene
«Zia sei a casa? Zio hai fatto un dolce?» Io
«Sì» Mi rispondono entrambi, sto per tornare di nuovo in camera avendo capito che ancora il cibo non è pronto quando mi viene in mente una cosa quindi mi fermo sulla soglia
«Ah Zia, ho detto alla mia amica la verità, ti faccio sapere come l'ha presa appena sta meglio, oggi era malata» Le dico, poi torno in camera senza aspettare la risposta.
La seconda volta che vado in cucina, zio Edoardo sta impiattando con le verdure, quindi finisco di apparecchiare con i bicchieri (che mancavano) e mi offro volontaria ad avvisare il resto della famiglia
«Ottimo lavoro» la zia appena le ho portato la squadra al completo, anche se so che non si stava riferendo solo a questo.

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