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Pokémon: il viaggio di Aria - Capitolo otto

21/09/1997: Charles e Aria si stanno riposando dall'allenamento. Aria inizia a farsi un'importante domanda sul futuro alla quale non aveva mai pensato prima, la stessa questione se la sta ponendo anche il suo "quasi" compagno di viaggio Charles. A cena i due ne parlano insieme, il ragazzo, che è più informato della nostra protagonista, illustra in modo preciso tutte le mansioni possibili.
«Per fare il medico pokemon o l'infermiere, bisogna comunque battere la lega Pokemon della propria regione e solo dopo inizia l'accademia» Charles sentenzia
«Perché?» Aria chiede, il ragazzo alza le spalle
Il discorso per oggi si conclude, ma la ragazzina continua a pensarci anche il giorno successivo (22/9/1997), così durante un'altra pausa chiede al compagno:
«Tu cosa vuoi fare ora?» Aria
«Ricominciare tutto dall'inizio. Devo imparare nuovamente ad amare i Pokemon, ad aprire a loro il cuore, a trattarli come compagni o amici, poi vedrò» Charles guarda l'orizzonte, Aria sorride
«C'è un modo per cambiare la legge?» La giovane castana, un lampo di genio le accende una lampadina, lo sguardo di Charles si illumina
«Ma certo! Il tribunale di Azzurropoli - raggiante - la mia città» Il verdino dice l'ultima frase più sottovoce, ma tanto Aria lo ha sentito
«Credo sia ora di affrontare la tua famiglia come hai fatto con me. Ci sarò io al tuo fianco» Aria gli poggia una mano sulla spalla, il ragazzo annuisce poco convinto.
Dopo cena si decide di partire, dopo molti giorni di cammino (inframmezzati da allenamenti, soste, scorpacciate, pause al bagno &co.), finalmente, lo strano duo (accompagnato dal terzo incomodo: il pokémon castano sul rosso di Aria) arriva alla città di Azzurropoli, questo grazie alla scorciatoia del nuovo amico. Il giovane dei capelli verdi sospira ed i due si dirigono verso il centro del paese 27/9/1997.
«La casa dei miei è di là - indica un punto alla sinistra - il tribunale di là - indica un punto a destra, dove vuoi andare prima?» Charles
«A casa tua» Aria, i due puntano a sinistra. Dopo aver girovagato per un po', finalmente raggiungono una villetta a schiera. Charles entra sicuro dal cancello aperto di una delle abitazioni, poi il ragazzo si ferma e suona il campanello. Ad aprire la porta un uomo dai capelli verdi con meches castane e gli occhi blu

Padre di Charles
L'uomo nonché il padre di Charles

«Ma guarda chi è tornato» L'uomo dice senza alcuna emozione, come se non gli importasse davvero, Aria si avvicina lentamente
«Ciao papà, siete tutti in casa? - finalmente Aria è arrivata al fianco dell'amico e dietro di lei, ovviamente c'è anche il Vulpix, l'animaletto si nasconde dentro un cespuglio, Aria vorrebbe andarsene per lasciare padre e figlio da soli a chiarirsi, ma l'uomo si sposta per farla entrare, nonostante ciò comunque la castana non si muove di un millimetro insieme al suo compagno, che rimane sulla porta - Sono stato accecato dalla mia ossessione per la vittoria, ho perso di vista le cose veramente importanti, come la famiglia e l'amicizia, sono venuto a chiedervi scusa» Charles con la testa bassa

«Pensi che le tue scuse bastino? Tuo fratello è diventato come te. Fallo tornare da noi e forse ti potremo perdonare» L'uomo, detto questo sbatte la porta in faccia alla strana coppia di fronte a lui
«Hai un fratello?» Aria interrogativa
«Anche una sorella se è per questo. Papà, dove si trova Richard?» Charles chiede alla porta chiusa
«Città di Panteopoli» Il padre affacciandosi alla finestra, poi chiude pure quella.

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