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Il regno di Conversano nona parte

Il giorno dopo (20 settembre) Megan, dopo l'asilo, prima passa a casa a prendere i pochi di vestiti che si ritrova, lascia un po' di vestiti alla madre, che aveva preparato la sera prima, e poi le dice che ha trovato una signora che le darà una mano mentre lei non c'è.
il regno di Conversano
L'aiuto sarta
«No, non sono una nuova cliente, sono venuta qui perché mia zia mi ha detto che da oggi farò parte della squadra» Megan
«Hai la lettera?» Kon
«No» Megan
«Come ti chiami?» Kon
«Megan» Megan
«Bene Megan, io sono Kon. Vado a sentire un secondo l'imperatrice, se sa niente di questa storia. Tu rimani qui. Torno subito» Kon
Dopo mezz'ora Kon non è ancora tornato. Megan si è stufata di aspettare e, non vedendo nessuno degli altri bambini (visto che si annoia molto) incomincia a girare per l'albergo.
Ad un certo punto, vede delle scale che scendono al piano inferiore, incuriosita ed attratta da quel luogo misterioso, scende di sotto, ci sono molte porte chiuse ed una grande porta sulla destra, bianca come il latte, sembra fatta di luce, e quando la guarda sembra che le dica: "Vieni" e nonostante tutto le faccia male agli occhi solo a guardarla (da come è bianca), non riesce a staccarle gli occhi di dosso. Megan, allora, che si trova in fondo alla rampa delle scale, incomincia a girarsi verso destra, ma poi, siccome sente un rumore, apre la prima porta che incontra e ci trova questo posto meraviglioso che sembra fatto di magia:

il regno di Conversano

il regno di Conversano

Megan è stupita. Come caspita ci faceva a stare quell'enorme giardino dentro quel piccolo albergo?
Dopo qualche minuto che la bambina è lì, come in un sogno ad occhi aperti, si ricorda che deve tornare di sopra, prima che il tipo della reception incominci a preoccuparsi (se è tornato poi).
Uscita dalla porta Megan, non fa in tempo a salire le scale che vede sulla prima porta a destra semiaperta una luce. Apre la porta e si sente un tonfo tipo sacco di patate che cade. All'improvviso si sente un uomo biondo e con gli occhi azzurri (si avete capito di chi parlo) imprecare brutalmente (non posso scrivere quello che sta dicendo ci sono dei minori nella storia).
«Il mio lavoro! Lo dovevo consegnare fra un'ora! NO! Ci avevo messo un mese per farlo e ancora lo dovevo finire, già che era difficile con tutti quegli algoritmi... chi ha staccato la spina del computer? Adesso lo uccido!» Ryan imbufalito nero, con chiare intenzioni omicide, infatti prende il primo oggetto appuntito a portata di mano, cioè un taglierino, che aveva in tasca.
Megan tenta la fuga di soppiatto, ma viene pescata letteralmente dall'uomo che la solleva per la collottola fino a portarsela davanti gli occhi e le punta il coltello alla gola.
La bambina deglutisce e cerca di fare la faccia più innocente del modo ed il miglior sorriso garfildiano che si possa avere ma, si sa, Ryan non è proprio di cuore tenero e lei per tutta risposta si difende come meglio può tirandogli un calcio in viso.
Megan scappa, prima che Ryan possa riprenderla, sulle scale per tornare alla reception dove Kon è appena tornato.
La scena che si presenta davanti agli occhi stupiti di Kon è questa:
Megan stesa per terra, perché ha inciampato sul tappeto dell'entrata, Ryan con il coltello puntato, placcato da un bambino che gli ha afferrato le caviglie (Luigi) e una che gli ha afferrato le braccia (Filiberta), poi viene lasciato, ma solo dopo l'entrata dell'imperatrice che attacca il povero Ryan al muro.

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