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Il regno di Conversano quattordicesima parte

Finalmente sono arrivate le undici di sera ed i bambini hanno finito le loro mansioni giornaliere nell'albergo.
«Che stanchezza. Io vado a dormire, ci vediamo domani.» Luigi. Gli altri della compagnia lo guardano storto.
«Scusa Luigino dove pensi di andare tu? Non ti ricordi dove dobbiamo andare adesso?» Cervo Erika canzonandolo.
«No, è vero! Me ne ero dimenticato... Io non ci penso proprio ad andare là. Non mi sembra giusto che per colpa di alcuni idioti noi dobbiamo rinunciare a riposarci come si deve. Già al mattino ci dobbiamo svegliare alle cinque e non per nostra volontà, adesso ci manca che non dormiamo quel poco che possiamo siamo a posto.» Luigi
«Tu pensi di essere l'unico ad essere stanco, qui siamo tutti distrutti, però purtroppo quando il dovere chiama chiama.» Rossi Romeo
All'improvviso la porta di entrata si apre ed entra una bambina bionda.
«Amore, tesoruccio... dove sei?» la bambina. All'entrata della nuova ospite Luigi è scomparso.
«Lucrezia De Santis. Per quale motivo ci onori della tua presenza?» Raquel con sarcasmo
«Cercavo il mio fidanzato l'avete visto?» Lucrezia
«Chi è il tuo fidanzato?» Este Luisa
«Luigi e chi se no...» Lucrezia. Luigi fa segno dietro alla colonna di dire che lui non c'è, in cambio gli altri gli fanno promettere a bassa voce di andare con loro alla grotta delle anime.
«Come Luigi è il tuo fidanzato? Non ci posso credere, mi aveva detto di avere una fidanzata, ma non sapevo che fossi tu.» Stefania avvilita, avrebbe la tentazione di lasciarlo a quella spocchiosa, ma siccome non è così cattiva ci ripensa.
«No, purtroppo Luigi questa sera è uscito perché doveva fare una ricognizione con Ryan» Anjou Paul
«Sapete per caso dov'erano diretti?» Lucrezia
«No, purtroppo non ci hanno detto dove andavano, comunque domani se vieni verso l'ora di pranzo lo troverai sicuramente.» Italie Stefania... la vendetta, è un piatto che va servito freddo. Luigi si tira una manata sulla fronte, ma per il momento è felice di averla scampata.
«Bambini, su, andiamo» Imperatrice che sta scendendo adesso le scale con estrema eleganza, Ryan, che la sta guardando da dietro, sbava vistosamente.... Kon invece sta tenendo magicamente gli zaini con sacco a pelo e tutto l'occorrente per passare la notte fuori.
«Dai, ognuno prenda il proprio zaino e mettetevi il giaccone che adesso andiamo.» Kon
Il gruppo esce dalla porta attrezzato, vestito e armato fino sotto i denti.
Questa sera c'è la luna nuova, fuori è buio pesto, non si vede un palmo dal naso, le luci intorno all'hotel che dovevano essere accese, non funzionano, l'impianto elettrico che le alimentava è saltato per un cortocircuito, che nessuno si era degnato do sistemare.
«Accidenti. Mi sono dimenticato di aggiustarle.» Ryan
«Adesso non c'è tempo lo farai domani.» Imperatrice.
Il gruppo accende le torce elettriche o attiva la modalità torcia dal cellulare, anche se dopo un po' Kon consiglia di disattivarla e prendere la torcia in modo da lasciare il telefono libero in caso di bisogno e si dirigono verso il luogo prefissato.
Quando arrivano al bivio del grande olmo all'improvviso si alza un forte vento che incomincia ad ululare. La squadra alza lo sguardo e vede che il tempo sta cambiando, mentre prima era sereno, adesso dei grossi nuvoloni neri stanno arrivando.   
«Kon hai messo gli ombrelli vero?» Ryan
«Che problema c'è? Al massimo li facciamo apparire no?» Carlos
«Bambini forse, mi sono dimenticata di dirvi una cosa. Una volta arrivati alla grotte delle anime dovremo cercare di limitare la magia per quanto possibile, almeno che non ci sia un grosso pericolo o un attacco alieno, sia perché lassù il terreno è molto fragile e quindi frana molto facilmente, sia perché gli "abitanti" della grotta si innervosiscono quando qualcuno si avvicina troppo e li disturba.» Imperatrice
«Io lo sapevo.» Luigi
«Sì, comunque tranquilli, li ho messi gli ombrelli negli zaini e ci sono anche le tende parapioggia.» Kon
I nostri "eroi" prendono la prima strada a destra e si incamminano sulla lunga salita di ben dieci chilometri.
Durante la camminata, le nuvole ormai hanno oscurato tutto il cielo e nel frattempo si sono ingrossate sempre di più, il vento continua a soffiare a raffiche sempre maggiori, gli alberi che ci sono lungo il sentiero scuotono i loro quasi spogli rami come fruste, facendo cadere pure alcuni rametti secchi e sradicando alcune piante vecchie.
«Imperatrice! - urla Kon - aspetti mi sa che dobbiamo tornare indietro, il tempo si sta facendo sempre più brutto.» Kon. Appena finisce la frase un grosso lampo squarcia il cielo.
«Purtroppo Kon non possiamo.» Imperatrice. Altri lampi e tuoni rumorosissimi si susseguono.
La squadra finalmente è arrivata in cima alla salita e sulla sinistra non molto lontano si intravede, anche se non molto bene a causa del brutto tempo, l'inquietante immagine della grotta delle anime che ad ogni lampo appare sempre più mostruosa.
I bambini ed i loro capi stanno per fare il primo passo in modo da cominciare a piantare le tende ed i punti di osservazione, ma non riescono a fare nulla, incomincia a diluviare acqua, più qualche chicco di grandine e dato che i nostri protagonisti sono molto fortunati, il vento aumenta talmente la sua velocità che gli porta via tutto dalle mani, all'ennesimo fulmine Ryan, Kon e l'imperatrice (dopo essersi bagnati come dei pulcini) decidono di tornare in hotel in modo da non diventare dei parafulmini e di rimandare tutto al giorno dopo.
I pulcini arrivano in hotel per le due e diciamo che tra bagni/docce calde ormai sono le quattro, dato che manca poco più di un'ora prima del suono della sveglia, tutti decidono di non andare nemmeno a dormire e di passare direttamente alla colazione...

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