Al mattino del 8/9/1997, appena sveglia, Aria smonta le tende (letteralmente), prepara lo zaino, se lo mette sulle spalle, ritira nella sfera il suo Bulbasaur che ha dormito coperto nella tenda insieme a lei, si mette la pokéball nella tasca e poi si dirige in città alla ricerca della palestra. Dopo aver camminato per tutte le strade del paesino, finalmente nota una grande costruzione. La ragazzina sale per la stradina, arriva in cima alla collina (strisciando e con la lingua a penzoloni), decide comunque di fare un ultimo sforzo ed entrare.
Una volta dentro, quello che Aria può notare è che ci sono un sacco di persone indaffarate dietro a delle scrivanie ed una fila di ragazzi e ragazze in coda dietro ognuna di esse.
«Scusa» Aria ad un ragazzo dai capelli scuri e gli occhi scuri (e gli occhiali), l'ultimo della fila
«Sì?» Il ragazzino sembra un po' scocciato
«Ciao, benvenuta, lascia pure qui il tuo pokemon» l'infermiera dice sorridente, Aria tira fuori la pokéball dalla tasca, poi fa uscire il bulbasaur piuttosto malconcio
«Mi dispiace» Aria
<<Pagina precedente
Una volta dentro, quello che Aria può notare è che ci sono un sacco di persone indaffarate dietro a delle scrivanie ed una fila di ragazzi e ragazze in coda dietro ognuna di esse.
«Scusa» Aria ad un ragazzo dai capelli scuri e gli occhi scuri (e gli occhiali), l'ultimo della fila
il ragazzino, l'ultimo della fila |
«L'infermiera Joy?» Aria, il ragazzino indica una porta marrone chiusa dietro di loro, messa in un angolino nascosto, Aria ringrazia e saluta, poi si dirige alla porta, la apre, entra e la richiude, una ragazza dai capelli rosa e gli occhi blu la guarda sorridente, dietro di lei un pokémon rosa con un uovo in tasca e delle orecchie molto simpatiche (un Chansey), intento ad osservare una specie di incubatrice con dentro un uovo di Pokémon.
Chansey, il pokémon dell'infermiera Joy |
«Ciao, benvenuta, lascia pure qui il tuo pokemon» l'infermiera dice sorridente, Aria tira fuori la pokéball dalla tasca, poi fa uscire il bulbasaur piuttosto malconcio
«Mi dispiace» Aria
«Tranquilla, adesso lo curiamo ed in un battibaleno starà bene» L'infermiera Joy prende il Bulbasaur in braccio e lo porta vicino ad un macchinario, fa svariati controlli, lo porta con sé dietro una porta misteriosa, torna dopo alcuni minuti con il Pokémon che la segue saltellante
«Bulbasaur» Aria si getta ad abbracciare il piccolo animaletto con le lacrime agli occhi, dopo un secondo di abbraccio si rialza e tira indietro le lacrime
«Ho notato una cosa mentre lo curavo, sotto la pancia il Bulbasaur ha un segno, una cicatrice, conosco solo un pokémon di questo tipo con una cicatrice del genere, il Bulbasaur del professor Samuele di Magnapoli» L'infermiera Joy
«Il professore della mia città! Questo spiegherebbe perché è così docile e tranquillo» Aria
«Che intenzioni hai?» L'infermiera Joy
«Restituirlo al suo proprietario ovviamente» Aria
«Non vuoi lottare con lui contro il capo-palestra?» L'infermiera, Aria fa no con la testa, ma il Bulbasaur le si avvicina
«Bulbasaur Bulbasaur» Protesta il Bulbasaur
«Penso che lui voglia combattere insieme a te, accontentalo» L'infermiera tornando dietro al bancone, Aria guarda il suo animaletto
«Sicuro?» Aria, il pokémon fa di sì con la testa, la castana sorride, saluta e ritorna nell'altra stanza.
Qui la fila è aumentata a dismisura ed ora esce anche dalla porta, Aria e Bulbasaur sconsolati escono dalla porta principale e si mettono dietro all'ultima ragazza (dai capelli biondi e gli occhi grigi) in fila
la ragazzina |
<<Pagina precedente
Commenti
Posta un commento