Durante la notte tra il 14 ed il 15 settembre 2008, alcuni sogni strani si intrufolano tra quelli più consueti di un manipolo di ragazzi, abitanti di un piccolo paesino.
«Svegliati Jasmine, non vorrai fare tardi al primo giorno di scuola, vero?» Voce di donna
Da sotto le coperte inizia a comparire una matassa di capelli rossi
«Arrivo» La voce poco convinta di Jasmine proviene ancora da sotto le coperte, la ragazza lentamente esce dalle coperte e si stropiccia gli occhi verdi, poi, una volta completamente in piedi, si stiracchia e infine apre le tende della finestra. Dall'altra parte della strada com'è consuetudine ormai da anni un ragazzo, dai capelli neri e gli occhi verdi è affacciato alla finestra e la saluta.
Lo stesso ragazzo poi torna dentro dopo aver ricevuto in cambio il saluto della ragazza e si incammina verso la sala della colazione.
"Peccato non ci sia la neve, almeno non sarei dovuto andare a scuola" il ragazzo pensa cercando al contempo di non andare a sbattere contro i muri del corridoio che sta attraversando.
«Svegliati Jasmine, non vorrai fare tardi al primo giorno di scuola, vero?» Voce di donna
Da sotto le coperte inizia a comparire una matassa di capelli rossi
«Arrivo» La voce poco convinta di Jasmine proviene ancora da sotto le coperte, la ragazza lentamente esce dalle coperte e si stropiccia gli occhi verdi, poi, una volta completamente in piedi, si stiracchia e infine apre le tende della finestra. Dall'altra parte della strada com'è consuetudine ormai da anni un ragazzo, dai capelli neri e gli occhi verdi è affacciato alla finestra e la saluta.
Questo è più o meno l'aspetto della ragazza (Jasmine) |
il ragazzo è lui, i suoi occhi sono di colore verde chiaro |
"Peccato non ci sia la neve, almeno non sarei dovuto andare a scuola" il ragazzo pensa cercando al contempo di non andare a sbattere contro i muri del corridoio che sta attraversando.
Dopo aver fatto colazione si va a cambiare.
Nel frattempo, nell'appartamento sopra a quello della ragazza dai capelli rossi, un'altra ragazza, dai capelli castani e gli occhi dello stesso colore si sta preparando per andare a scuola e non vede l'ora di rivedere tutti i suoi compagni. Squilla il telefono fisso.
Nel frattempo, nell'appartamento sopra a quello della ragazza dai capelli rossi, un'altra ragazza, dai capelli castani e gli occhi dello stesso colore si sta preparando per andare a scuola e non vede l'ora di rivedere tutti i suoi compagni. Squilla il telefono fisso.
«Vado io - la donna alza la cornetta - Pronto? - momento di silenzio - Zoe è per te!» una signora (anche lei con gli occhi e i capelli castani)
«Arrivo - un rumore di passi arriva dalla camera e si avvicina sempre di più - Pronto?» Zoe staccando la cornetta dalla mano della signora, ovvero sua madre
«Pronto sono io, Tolomeo, sei pronta?» Tolomeo
«Sono nata pronta! Ci vediamo a scuola» Zoe
«Ok, passo e chiudo» Tolomeo riagganciando il telefono
Dopo la telefonata Tolomeo, un ragazzo dai capelli castano chiaro e gli occhi dello stesso colore, esce di casa e si avvia alla fermata in largo anticipo perché prima deve parlare con un'altra persona.
«Arrivo - un rumore di passi arriva dalla camera e si avvicina sempre di più - Pronto?» Zoe staccando la cornetta dalla mano della signora, ovvero sua madre
«Pronto sono io, Tolomeo, sei pronta?» Tolomeo
«Sono nata pronta! Ci vediamo a scuola» Zoe
«Ok, passo e chiudo» Tolomeo riagganciando il telefono
Dopo la telefonata Tolomeo, un ragazzo dai capelli castano chiaro e gli occhi dello stesso colore, esce di casa e si avvia alla fermata in largo anticipo perché prima deve parlare con un'altra persona.
Zoe |
Tolomeo |
A metà strada infatti incontra un'altra delle sue amiche
«Ehy, fermati» Tolomeo rincorrendo la ragazza, la ragazza si gira, facendo svolazzare i suoi bellissimi capelli corvini
«Tolomeo» lei quasi urla, poi lo abbraccia
«È da una vita che non ci si vede ma piano con gli abbracci!» Tolomeo mezzo soffocato
«Oh scusa» lei lasciandolo e sbattendo gli occhi azzurri sconcertata, visto che non pensava di aver usato così tanta forza
«Dai, andiamo» Tolomeo la prende e la tira fino alla fermata dello scuolabus dove si raccontano praticamente tutto ciò che è successo durante l'estate, ormai finita, ma non raccontano del sogno che hanno avuto durante la notte.
Lei è la ragazza |
In un'altra parte, ma sempre nello stesso paesino, un altro ragazzo sta uscendo di casa, ha dei bei capelli rossi e gli occhi castano molto scuro
«Ciao Azzurra» il ragazzo arrivato alla fermata, verso la giovane che prenderà il pullman insieme a lui
«Ciao Zeno» Azzurra (una giovane bionda dagli occhi verdi) visibilmente scioccata che il ragazzo le abbia parlato.
Arriva l'autobus, i due salgono. Alla fermata dopo una ragazza precipita di corsa e riesce a prendere l'autobus solo per un soffio
«Ciao a tutti» la ragazza sorridente con i capelli castano chiaro tutti scompigliati (la giovane ha degli occhi piuttosto grandi e di colore verde)
«Ciao» In coro tutti i presenti
Zeno, gli occhi sono di un colore castano scurissimo quasi neri |
la ragazza di corsa |
L'autobus continua la sua corsa fino davanti le scuole e tutti gli alunni scendono
«Ciao ragazzi» un ragazzo con i capelli castano sul biondo e gli occhi castani, seduto davanti le scuole
«Ciao Omero, come mai non hai preso l'autobus?» Zeno
«Mi ha accompagnato mio padre!» Omero sorridente mostrando un due con le mani nel segno di vittoria
Omero |
«Forza incamminiamoci verso il patibolo» il ragazzo dai capelli neri
«Forza Vito, andiamo» Omero
In quel momento l'altro autobus è arrivato. Scendono tutti
«Ciao a tutti» Una ragazza dai capelli biondi e gli occhi azzurri dall'aria seria si avvicina al gruppetto
Si sente un rumore di un campanello da bicicletta
«Ciao ragazzi, siete pronti?» un tipo in bici dai capelli mori e gli occhi blu
«Non vedo l'ora, guarda Evaristo» il ragazzo dai capelli neri, cioè Vito
«Lo vedo Vito, lo vedo» Evaristo tirandogli un'affettuosa pacca sulla spalla
Evaristo, ha i capelli mori e gli occhi blu |
«Ciao Silvia, Fortunata, Nives, anzi faccio prima, ciao a tutti, mi siete mancati!» Zoe
«Tu no!» La maggior parte dei presenti in coro
In questo momento suona la campanella, i ragazzi entrano tutti nell'imponente scuola. Appena giunti alla loro classe vedono entrare una faccia sconosciuta.
«Buongiorno, sono il vostro nuovo prof. d'italiano, Claudio Esposito, sapevate del mio arrivo, vero? Scommetto che questa notte avete avuto gli incubi» Prof, un uomo dai capelli biondi e gli occhi castani, alla fine ride dimostrando di scherzare
Prof Claudio Esposito |
«Più che incubo un sogno strano» dieci dei ragazzi in coro, i dieci ragazzi si guardano perplessi ed incuriositi
«Bene, ora volevo fare l'appello e poi vi darò il nuovo regolamento che la preside ci ha gentilmente chiesto di farvi rispettare attentamente - Apre il registro posizionato sulla cattedra - Allora - posiziona un dito alla prima riga di un elenco - Bianco Silvia» Prof
«Presente» Silvia, la ragazza bionda dagli occhi azzurri e l'aria seria
Ancora lei |
«Bianco Tolomeo. Fratelli?» Prof
«No. Presente» Tolomeo, il ragazzo con i capelli e gli occhi castano chiaro
«Parenti?» Prof
«No» Silvia
Di nuovo lui |
«Cicerone Fortunata» prof
«Presente» Fortunata, la ragazza dai capelli castani (che si è messa in ordine mentre era nello scuolabus) e gli occhioni verdi
È proprio lei |
«D'Afflitto Galeazzo» prof
«Presente» Galeazzo, un ragazzo dai capelli biondi e gli occhi castano chiaro che sembrano avere delle pagliuzze gialle
«D'Alù Zeno» prof
«Presente» Zeno, il ragazzo dai capelli rossi e gli occhi castano scuro
«Presente» Zeno, il ragazzo dai capelli rossi e gli occhi castano scuro
Ora tocca a lui |
«Ermengora Nazaria» prof, facendo fatica a pronunciare l'ultimo nome
«No, è Ermagora, comunque presente» Nazaria, una ragazza piuttosto abbronzata con i capelli castano ramato, gli occhi castani e gli occhiali
lei è Nazaria |
«Oh scusa. Ercole Jasmine, quale è il nome?» prof
«Ovviamente Jasmine» Jasmine, la ragazza dai capelli rossi e gli occhi verdi
Esattamente lei |
«Falbo Fabiola» prof
«Presente» Fabiola, una giovane con i capelli castani e gli occhi castani che sembrano tendere verso il rosso (ma è solo uno scherzo della luce)
lei |
«Fregoni Leda» prof
«Presente» Leda, una ragazza in carne dai capelli castani, gli occhi verdi e gli occhiali
Leda |
«Girondi Omero» prof
«Presente» Omero, il ragazzo dai capelli castani sul biondo e gli occhi castani
Sempre lui |
«Manfron Modesta» prof incespicando sul cognome
«Presente» Modesta, una bellezza mozzafiato dai capelli rossi e gli occhi azzurri
Modesta |
«Marocco Miriam» Prof
«Presente» Miriam, una ragazza dai capelli biondi e gli occhi verdi
Miriam |
«Micossi Nives» Prof
«Presente» Nives, la ragazza dai capelli neri e gli occhi azzurri
Ritorna lei |
«Nenci Vito» Prof
«Presente» Vito, il giovane dai capelli neri, gli occhi verdi e gli occhiali (che ovviamente appena sveglio non indossava)
Giusto lui |
«Notaristefani Pompea» Prof con uno sguardo interrogativo
«Presente» Pompea, una ragazza con i capelli castani, delle extension (quelle che si attaccano con le clip) fucsia e gli occhi verdi alzando un solo dito al cielo per poi tornare subito in posizione tranquilla
Pompea, le ciocche fucsia sono extension finte (quelle con le clip) |
«Notaristefani Ugo. Fratelli?» Prof
«Ovviamente no, neanche parenti per precisare» Ugo, un ragazzo dai capelli castano scuro e gli occhi castani, anticipando la seconda eventuale domanda del professore
Ugo |
«Oppini Ginepro» prof ormai quasi abituato a questo tipo di nomi
«Presente» Ginepro, un ragazzo dai capelli di colore castano spento e gli occhi azzurro pallido (o grigi in base alla luce), continuando tranquillamente a mangiare una gustosa bistecca con tanto di contorno di insalata
Gli occhi sono azzurro chiaro o grigi, secondo la luce, in questo momento è esattamente così |
«Quagliolo Ottavia - Momento di silenzio che pervade l'aula - Quagliolo Ottavia?» il prof, gli balla un sopracciglio
«È presente» la ragazza dai capelli e gli occhi castani
«Sei tu?» prof
«No è lei» la stessa ragazza indicando la sua vicina, una giovane dai capelli neri e gli occhi così scuri da sembrare neri
Ottavia, i capelli e gli occhi sono di colore nero |
«Perché lei non ha risposto?» Prof, indicando la ragazzina dai capelli neri e la faccia angelica
«È muta» Ragazza, il professore strabuzza gli occhi dalla sorpresa
«Scusate, potevi dirmelo prima, no? Va bé, andiamo avanti, Russotto Zoe» Prof
«Qui!» la stessa ragazza che aveva risposto prima (Zoe), quella con occhi e capelli castani, alzando la mano aperta e poi rimettendola giù subito
«Presente» Evaristo, il ragazzo dai capelli mori e gli occhi blu
Precisamente lui |
«Zurlo Priamo» prof
«Presente» Voce maschile leggermente più profonda di tutte le altre, proveniente da un ragazzo dai capelli biondi e gli occhi verdi
Priamo |
«Chi è nuovo?» il professore, osservando ogni allievo della sua classe
«Io» In coro Leda e Priamo (già circondato da alcune ragazze e ragazzi incuriositi)
«C'è scritto che siete stati bocciati» Prof guardando il registro in cagnesco
«Sì, una volta» Leda
«Due volte» Priamo
«Ho capito, passiamo ad altro. Vi do il regolamento, ma io non voglio che voi lo rispettiate, per me è troppo restrittivo! Vi do più libertà» il prof si alza in piedi e consegna ad ogni allievo una fotocopia
«È osceno!» un coro di tutta la classe (o quasi)
«Lo so, lo so» Prof, con faccia sconsolata
Suona la campanella di fine lezioni, il professore tira un sospiro e si prepara ad andarsene.
"Ammazza, quasi un'ora per leggere un regolamento" pensa Leda preoccupata dalle conseguenze nel caso lo stesso regolamento fosse stato messo in pratica
«Scusate ora devo andare» Prof, già in direzione della porta
«Arrivederci» coro di quasi tutta la classe, il professore saluta con la mano ed esce dall'aula.
Le ore successive fino alla ricreazione scorrono più o meno così, tra appelli e racconti estivi esilaranti. Quando suona la campana che annuncia la ricreazione i dieci ragazzi che avevano detto di aver avuto il sogno strano si riuniscono e si raccontano il sogno (così, per curiosità)
«Mi trovavo in un corridoio, ma non ero sola» Jasmine, nascondendo l'emozione
«Sì, anch'io» tutti gli altri in coro
«Io lo capivo dal fatto che oltre la mia c'erano altre nove ombre» Vito, stranamente partecipe
«Anch'io» Gli altri in coro
«Poi, io, vedevo davanti a me due persone vestite di nero» Zoe, anche lei cercando di stare calma
«È vero!» Tutti gli altri
«Poi questi hanno iniziato a correre?» Tolomeo, con una faccia preoccupata
«Sì sì» Gli altri in coro
«E poi svaniscono per caso?» Nives segnando tutto su carta con una matita
«Esatto!» Sempre in coro
«Infine io mi fermo e mi giro e vedo altre nove persone, siamo in cerchio» Zeno, sembra arrabbiato
«Mm Mm» Gli altri in coro facendo "sì sì" con la testa
«E gli altri nove eravate voi!» Fortunata indicandoli tutti con la mano
«Anche nel mio sogno! Tutti voi a parte me!» Gli altri insieme
«E tutti eravate vestiti in modo strano?» Omero, cercando di ricordare un particolare preciso che sembra sfuggirgli
«Nel senso principi e principesse?» Silvia, l'unica quasi impassibile
«Da me sì» Evaristo, indicando la ragazza come a darle ragione
«Anche da noi! E poi il sogno finiva! - si guardano l'un l'altro - Che strano!» Gli altri dietro
Tutti rimangono stupiti dall'aver fatto lo stesso sogno
«Non date importanza ai sogni» Priamo, scrollandosi la testa per ravvivare i capelli
«Eh?» Tutti, nuovamente in coro, si girano verso il ragazzo, non si erano accorti che lui e qualche altro compagno erano praticamente a due passi da loro
«Ha detto di non dare importanza ai sogni, insomma, sono solo sogni» Fabiola sorridendo ed alzando le spalle con grazia
«Avete sentito tutto?» I dieci in coro
«Sì, più o meno» Gli altri due in coro, con una voce che indica implicitamente anche "Per forza, eravamo qui a due passi!"
Suona la campanella di fine ricreazione e tutti riprendono i propri posti, il resto della giornata scolastica passa tranquillo e poi tutti tornano a casa.
C'è chi si chiude in casa, chi va in giro, chi va al cinema, chi sta all'aria aperta, ecc. Tutti in qualche modo passano il pomeriggio del primo giorno di scuola e quando arriva la sera i ragazzi del sogno strano, sono più tranquilli e vanno a dormire serenamente, ognuno con i propri pensieri.
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