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Durante la settimana di allenamento i ragazzi vengono distrutti tutti i giorni compreso quello in cui sono stati "rapiti":
Nella mezza giornata rimasta del primo giorno i ragazzi giocano a nascondino per imparare a trovare un posto in cui ritirarsi in ogni situazione.
Il secondo giorno vengono svolte delle prove sportive per vedere a che livello sono i ragazzi: corsa di resistenza, dopo tre minuti la metà dei ragazzi è già appoggiata al muro per riposarsi, salto in alto, almeno sei ragazzi buttano giù l'asta già all'altezza più bassa, salto in lungo qualcuno è riuscito a fare meno un metro (praticamente salto all'indietro), corsa agli ostacoli, i poveri ostacoli sono stati buttati giù sempre dalle solite 6 persone di cui al salto in alto e corsa di velocità (i 100 m), i tempi hanno fatto piuttosto ridere tranne Omero, Evaristo, Silvia e Jasmine.
Il terzo giorno invece c'è l'allenamento per migliorare velocità, forza e agilità, in base ai risultati del giorno precedente, ma con rari risultati, a parte alcuni degli sportivi (vedi sopra).
Il quarto giorno c'è l'allenamento per imparare a lottare, a parte Fortunata che non approva l'idea del combattimento corpo a corpo ed ha imparato solo i principi dell'autodifesa (anche se ancora non li ha appresi del tutto) per il resto, nessuno, a parte Tolomeo che combatte a colpi di Karate, riesce a sferrare un colpo fatto bene (Zeno non se la riesce a cavare perché non ha con sé la sua mazza).
Il quinto giorno, Antonio ha provato a bendare i ragazzi per vedere le loro capacità "al buio", a parte Tolomeo (di nuovo) che riesce non si sa come ad individuare dove siano gli altri, il resto continua a sbattere contro ogni muro o sporgenza che trova.
Il sesto giorno finalmente prova di volo, ma anche qui, oltre a tirare fuori le ali (basta solo pensare alle ali o ai movimenti per farle volare, ma solo per capire come funziona ci impiegano molto tempo), ma a parte qualche sbatacchiamento di ali qua e là e qualche capocciata nessun risultato (ad esempio, Zeno e Nives non riuscivano neanche a tirare fuori le ali, anche perché Zeno, anche se non lo sa, non ce le ha).
Il settimo giorno Antonio ha la brillante idea di aiutare i ragazzi a cercare i loro poteri, i risultati come al solito sono scarsi, a parte una leggera scintilla proveniente da Vito.
«Scintilla, mmm» l'unico commento di Antonio sulla questione
L'ultimo giorno Antonio, spiega ai ragazzi chi sono, da dove vengono, come trasformarsi e come tornare normali.
«Innanzitutto, per trasformarvi avete bisogno di oggetti che memorizzino la vostra trasformazione, altrimenti sarà diversa ogni volta, così invece cambierà solo quando avrete nuovi poteri. Gli oggetti ve li regalo io, poi dovete dire una formula per liberare il vestito della trasformazione, praticamente solo quello, perché i vostri poteri, per il 99%, vi rimarranno anche quando sarete normali. Per tornare normali basterà un segno, se non volete usare formule, non è come per la trasformazione» Antonio, dieci facce lo guardano perplesso, lui prende degli oggetti dalle tasche, poi dà ai ragazzi qualcosa nelle mani (nell'ordine): un anello con il simbolo del Dio Marte (o del maschio) a Omero, il quale guarda l'oggetto come se non sapesse che farsene, una collana con una croce ad Evaristo, il ragazzo si toglie la precedente (che gli è rimasta dopo la trasformazione e se la mette subito, a Zoe una collana con un cuore blu, un paio di ali e la scritta love sul cuore, lei la osserva qualche secondo e poi se la mette, a Fortunata un bracciale dorato con pietre blu e bianche, la giovane lo tiene in mano indecisa, a Nives una spilla a forma di cuore con una coroncina sopra e un pendente sotto, il tutto composto da gemme fucsia, azzurre e con qualche tocco di verde, la ragazza dai capelli neri strabuzza gli occhi cercando di calcolare il costo dell'oggetto, a Vito un altro paio di occhiali, il ragazzo nota che in questo momento non li ha, quindi rimane titubante, a Zeno un bracciale di stoffa con due facce di dragoni ai lati, il ragazzo prova la resistenza dell'oggetto e notando che non si rompe, decide di indossarlo, a Tolomeo un piercing con un adesivo nero e il numero 69 scritto in bianco sopra, vorrebbe protestare qualcosa ma il mentore è già passato alla prossima ragazza, a Silvia una cavigliera con pietre nere e una piccola croce come pendente, la giovane la infila senza nemmeno aprirla, con il massimo della serietà e per ultima a Jasmine un orologio con cinturino in pelle bianca e un quadrante color oro, la ragazza lo annusa estasiata e lo indossa.
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A Omero
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A Zoe
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Ad Evaristo, sostituisce l'altra











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A Fortunata














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A Nives
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A Vito, sostituiscono gli altri












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A Zeno


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A Tolomeo




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A Jasmine

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A Silvia, è una cavigliera



















A questo punto, anche chi non si era indossato l'oggetto, se lo è già messo tranne Vito e Tolomeo
«Ma adesso non ho gli occhiali» Vito indicandosi gli occhi con la mano libera una volta che l'uomo dai capelli rossi ha finito le consegne e tutti gli altri del gruppo hanno già indossato l'elemento
«Mettili lo stesso» Antonio scrollando le spalle, il giovane li indossa e nota che ci vede ugualmente
«Com'è che ci vedo uguale?» Vito dubbioso
«Questi non sono graduati, dopo le lenti fai mettere quelle che avevi prima» Antonio calmo, Vito vorrebbe dirgli due paroline, ma un altro ragazzo prende la parola
«Un piercing? Io non ho alcun buco all'orecchio o da nessun'altra parte» Tolomeo, il rosso lo guarda attentamente
«Te lo fai fare, non ho altri oggetti per sostituire questi in caso non vi andassero bene» Antonio ammette finalmente la verità, il ragazzo dai capelli verdi infila l'orecchino nella stoffa del vestito come se fosse una spilla e prega di non venir preso in giro come gli accade di solito.
Visto che a causa di tutte queste chiacchiere, se fatto tardi (le cinque di pomeriggio) si decide di comune accordo di riposarsi per bene e poi partire presto il giorno successivo. Ore 04:00 di mercoledì 24 settembre 2008, Antonio sveglia i ragazzi.
«Prima di uscire devo dirvi ancora delle altre cose:
1) Visto che non sapete ancora fare niente vi aiuterò io per questa volta;
2) Da oggi in poi vi allenerò ogni giorno;
3) Gli oggetti possono cambiare con il tempo, ma dovrete indossarli sempre;
4) Là fuori è un disastro, è probabile che i primi che dovrete affrontare siano i vostri parenti, a volte succede anche se non ho mai capito il perché;
5) È opportuno che, quando siete trasformati, abbiate nomi diversi dai vostri nomi propri, preferibilmente inventati, per non mettere in mezzo le persone a voi care, potete sceglierveli con tutta calma;
6) Se volete un nome per il vostro gruppo fate pure, ma non è così importante;
7) I vostri vestiti dalla prossima volta avranno un piccolo particolare diverso, ma non preoccupatevi, vi spiegherò meglio poi;
Ci sono domande?» Antonio
«Veramente non è che ci abbia capito molto di tutta la faccenda» Un coro di dieci persone
«Visto che non ci sono domande andiamo» Antonio, ignorando l'ultima frase.
I ragazzi escono dal rudere e camminano per una buona mezz'ora, ad un tratto vedono una macchina contro il muro.
«Ragazzi, è il prof nuovo!» Evaristo, indicando la macchina
«Hai ragione, ma che cosa ci fa qui?» Nives ricordandosi di essere stati spostati a forza in un altro paese, Antonio si avvicina alla macchina
«Sembra ancora normale» Antonio, guardando accuratamente l'uomo
«Forse abiterà da queste parti?» Omero prendendo un po' in giro la povera Nives
«Accidenti se è conciato male!» Zeno osservando anche lui il catorcio della macchina con il proprietario svenuto al suo interno
«Impara a dire il nome di ZuZu così liberamente» Jasmine, saltando indosso all'amica e abbracciandola con slancio. Zoe fa una smorfia, tutti fanno di sì con la testa
«Che vi avevo detto sui nomi?» Antonio mettendosi le mani vicino ai fianchi e sgridando un po' la banda di ragazzini
«ZuZu non è il suo vero nome» Silvia con la sua solita calma
«Allora qual è?» Antonio piuttosto perplesso dal fatto che la aveva sempre sentita chiamare così
«Meglio che tu non lo sappia, se non vuoi finire così» Tolomeo indicando la macchina accartocciata con dentro il professore un po' ammaccato, Antonio sgrana gli occhi e, senza porsi troppe domande, il viaggio continua.
Arrivano i primi problemi: un tizio dalla pelle scura una serie di tatuaggi sulla fronte, i capelli neri e gli occhi gialli, un tizio con i capelli neri e gli occhi rossi, un uomo dai capelli blu e gli occhi neri e la pelle color Puffo, un tizio dai capelli grigi e gli occhi dello stesso colore, cinque tipe che stanno molto vicine fra di loro come se fossero un solo gruppo, di cui una con i capelli rossi e gli occhi rossi, una con gli occhi blu e i capelli azzurri, una con i capelli rosa e gli occhi rosa, una con i capelli neri e gli occhi neri e una con i capelli biondi e gli occhi di un giallo piuttosto acceso, un tipo dai capelli e occhi castani e con una mano meccanica, un tipo dai capelli verdi e gli occhi castano sul verde, una tizia dai capelli bianchissimi e e gli occhi viola, un tizio di cui non si vedono i capelli perché coperti da un cappello bianco e gli occhi di colore nero, un tizio biondo e con gli occhi marroni, una tizia dai capelli biondi e gli occhi neri, una tipa dai capelli castani e gli occhi arancione sul rosso, una tipa con i capelli castani e gli occhi dello stesso colore, una cristiana dai capelli verde acqua e gli occhi verdi, una cristiana dai capelli bianchi e gli occhi fucsia, un'altra dai capelli viola sul lilla e gli occhi azzurri, una tizia dai capelli neri sul viola e gli occhi neri, un'altra con i capelli castani e gli occhi dello stesso colore, una tizia dai capelli castani e gli occhi grigio-verdi, una tipa con i capelli castano sul biondo e gli occhi castani, una "signora" con i capelli castano sul biondo e gli occhi castani, un cristiano dai capelli d'argento e gli occhi grigi, uno dai tratti un po' femminili i capelli rossi e gli occhi blu, un tizio dai capelli mori e gli occhi rossi, uno dai capelli neri con un paio di meches rosse e gli occhi azzurri, un tipo dai capelli e gli occhi neri e infine un "signore" dei capelli castani e gli occhi dello stesso colore.
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loro sarebbero più adulte
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Lei sarebbe più giovane

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Circa 18 anni, in realtà



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I ragazzi, in meno di un battito di ciglia, vengono circondati da tutti quanti
«Ed ora?» i ragazzi in un coro tremolante, impauriti di fronte a tanti nemici
«Ed ora ci si diverte!» Antonio con un sorriso a trentadue denti, detto questo spande una nube, quando il fumo è sparito le persone sono tornate normali e, con grande sorpresa, i nostri scoprono in quei volti poco familiari di prima i loro parenti (in pratica i fratelli, sorelle, cognati, cognate, nipotini, i genitori e addirittura qualche nonno, o nonna). L'effetto della nebbia di Antonio, però, viene spezzato quasi subito perché i ragazzi vedono i loro adorati familiari tornare di nuovo a quell'aspetto poco rassicurante che avevano prima. A questo punto, i vari nemici iniziano ad usare i loro poteri, lanciando principalmente fulmini, saette e vortici di fuoco verso i poveri malcapitati. Antonio crea una barriera, ma purtroppo non basta, infatti viene subito distrutta dai vari attacchi, allora, con un cenno del capo, i dieci ragazzi si dividono e si allontanano dal loro maestro. Ogni buono si trova a fronteggiare tre o quattro avversari.
Omero è impegnato a cercarsi un nome, ma non si sa perché a lui non lo colpisce nessuno. Fortunata viene rapita da una delle sue sorelle, mentre la madre e qualche altro parente dei suoi amici, vorrebbe stritolarla con delle liane. Tolomeo, da bravo cavaliere corre a salvare la donzella in pericolo, lasciando quindi da soli i suoi tre nemici che nel frattempo si mettono ad attaccare Zoe (pronuncia Zu). Zoe usa la sua sfortuna per combinarle di tutti i colori a tutti i cattivi (quindi non solo a quelli che se la sono presa con lei), ma ogni tanto ne viene colpita lei stessa, rischiando anche, più volte, di venire quasi accoltellata da qualcuno. Zeno schiva tutti i colpi e dopo un po' quasi per caso riesce a respingerne uno. Nives calcolando la radice quadrata della traiettoria di un lancio riesce a capire dove vanno ed ad evitarli accuratamente di striscio cercando di capire come faccia Zeno, il più vicino a lei dei compagni, a respingerne (ogni morte di papa) qualcuno. Silvia rimane immobile e tranquillamente guida delle piante che bloccano i colpi che le vengono spediti, Antonio la osserva inebetito chiedendosi "quello quando l'ha imparato?" almeno per un paio di secondi, finché non arriva un cattivo tutto per lui. Evaristo usa tutto quello che trova: specchi, mazze, lampioni, ecc. per colpire il nemico o almeno per respingere qualche colpo, facendo un po' più fatica con i mezzi magici piuttosto che con quelli fisici. Vito e Jasmine sono occupati a correre impazziti urlando da una parte all'altra e ogni tanto fanno qualche sgambetto a qualcuno (principalmente Jasmine), oppure tirando la scossa qualcuno con qualche scintilla (solo Vito). Antonio, ora, dato che il suo avversario è sparito, tenta di aiutare gli altri al meglio utilizzando i poteri quando questi funzionano o con oggetti come fa Evaristo, ma dopo un po' è chiaro che i ragazzi non sono ancora pronti. Passano le ore, iniziano a comparire alcuni poteri o addirittura, qualche svolacchiata per cambiare prospettiva, o evitare qualche attacco, ma al contrario di quello che all'inizio aveva detto Antonio, questo lungo combattimento invece di essere divertente sta snervando tutti, oddio alcune fasi sono divertenti, ma altre sono anche pericolose oltre che noiose, soprattutto perché nessuno è in grado di usare completamente le proprie capacità. Nel frattempo, Antonio sta analizzando le prime capacità comparse e pensa ad una ritirata per la giornata. È sera ormai, Antonio rapisce nuovamente i ragazzi utilizzando una sfera di energia e li porta di nuovo nella casa diroccata:
«Bene, per oggi non c'è stato bisogno di usare altri nomi, ma forse invece di agire da soli, sarebbe ora di iniziare a formare gruppo, so che è difficile per voi. Io intanto ho elaborato teorie sui vostri poteri che ho visto oggi - si schiarisce la voce - Silvia forse tu hai il potere della natura - si blocca, si gira verso Silvia che lo guarda impassibile con una faccia che dice "Maddai!" - Vito, da te ho visto molte scintille, quindi penso al fulmine, Zeno penso che tu abbia un potere interno tipo forza del pensiero, gli altri non ho visto ancora abbastanza per dire qualcosa, ma comunque le mie sono solo ipotesi, forse non sono neanche giuste. Ora, vi consiglio di rilassarvi un po', poi vi alleno un altro po' questa notte, poi vi riposerete ancora» Antonio, i ragazzi esausti vanno a dormire, ma l'oscurità avanza.

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