In un'altra dimensione durante la notte...
È un altro giorno, la mattinata inizia come al solito per due dei nostri protagonisti. Vito dopo essersi svegliato va alla finestra per salutare un nuovo giorno che comincia e vede dall'altra parte Jasmine che sta facendo la stessa cosa.
"Starà salutando anche lei il nuovo giorno" poi come di consueto guarda il tempo "Anche oggi niente neve, purtroppo" Vito.
Dall'altra parte della strada Jasmine, dopo il saluto al vicino, si veste e si prepa lo zaino.
«Vieni a fare colazione» Mamma di Jasmine
La ragazza esce dalla camera e mangia, trascinandosi dietro lo zaino, poi, una volta indossata una felpa va alla fermata dove si incontra con Zoe.
«Ciao Jas» Zoe zigzagando con gli occhi sulla faccia dell'amica alla ricerca di qualche segnale
«Ciao ZuZu» Jasmine sorridente
«Allora?» Zoe le chiede curiosa
«Niente di nuovo» Jasmine emettendo un sospiro piuttosto eloquente
«Anche questa mattina ti ha salutato?» Zoe si informa ancora
«Sì, ma poi a scuola fa finta di non conoscermi. Tanto a me non importa, hai visto il ragazzo nuovo? È stupendo!» Jasmine sbavando vistosamente
«A me non sembra» Zoe con faccia annoiata
Arriva il pullman, le ragazze salgono e come tutti i giorni vengono portate a scuola.
Vito è già lì, questa mattina anche lui è andato in bici. Al suono della campanella, come al solito, è l'ultimo ad entrare ed a sedersi.
Dopo una mattinata stressante, i ragazzi hanno anche due ore di educazione fisica (alias ginnastica), così tutta la classe si deve incamminare verso la palestra che dista un po' dalla scuola (perché portarli con l'autobus pare brutto) e poi cambiarsi velocemente.
Quando tutti i nostri protagonisti escono dagli spogliatoi trovano ad aspettarli una sorpresa: una persona che non conoscono, dai capelli castano chiaro e gli occhi dello stesso colore. Come età potrebbe essere una studentessa, ma i ragazzi scartano questa idea perché nelle mani tiene una grossa falce
I ragazzi si guardano in giro due secondi per vedere dove siano gli altri ma non vedono nessuno fuorché questa ragazza, la quale, appena lo sguardo dei poveretti in tuta ritorna su di lei, fa un ghigno ed inizia ad inseguirli roteando la falce. I ragazzi, visto che la castana li sta puntando e non vogliono essere uccisi, iniziano a correre come forsennati verso l'uscita, escono dalla porta.
«Che facciamo?» Omero parlando solo ai suoi due migliori amici (Vito e Zeno), i quali sono troppo impegnati a correre per rispondere al povero cristiano
«Chi è questa? Chi la conosce? Perché ci insegue?» Jasmine esternando semplicemente i suoi sentimenti interiori senza veramente rivolgersi a qualcuno
«Basta di fare domande! CORRETE!» Fortunata, schivando piuttosto agilmente un fendente dell'assassina con la falce
«E perché?» Silvia con la sua solita calma.
«Allora avete deciso quando iniziare?» Voce da uomo
«Sì, oggi» Altre due voci
«Bene, presto inizierà il nostro regno» Voce da uomo
Nel nostro mondo (martedì 16 settembre 2008)...È un altro giorno, la mattinata inizia come al solito per due dei nostri protagonisti. Vito dopo essersi svegliato va alla finestra per salutare un nuovo giorno che comincia e vede dall'altra parte Jasmine che sta facendo la stessa cosa.
"Starà salutando anche lei il nuovo giorno" poi come di consueto guarda il tempo "Anche oggi niente neve, purtroppo" Vito.
Dall'altra parte della strada Jasmine, dopo il saluto al vicino, si veste e si prepa lo zaino.
«Vieni a fare colazione» Mamma di Jasmine
La ragazza esce dalla camera e mangia, trascinandosi dietro lo zaino, poi, una volta indossata una felpa va alla fermata dove si incontra con Zoe.
«Ciao Jas» Zoe zigzagando con gli occhi sulla faccia dell'amica alla ricerca di qualche segnale
«Ciao ZuZu» Jasmine sorridente
«Allora?» Zoe le chiede curiosa
«Niente di nuovo» Jasmine emettendo un sospiro piuttosto eloquente
«Anche questa mattina ti ha salutato?» Zoe si informa ancora
«Sì, ma poi a scuola fa finta di non conoscermi. Tanto a me non importa, hai visto il ragazzo nuovo? È stupendo!» Jasmine sbavando vistosamente
«A me non sembra» Zoe con faccia annoiata
Arriva il pullman, le ragazze salgono e come tutti i giorni vengono portate a scuola.
Vito è già lì, questa mattina anche lui è andato in bici. Al suono della campanella, come al solito, è l'ultimo ad entrare ed a sedersi.
Dopo una mattinata stressante, i ragazzi hanno anche due ore di educazione fisica (alias ginnastica), così tutta la classe si deve incamminare verso la palestra che dista un po' dalla scuola (perché portarli con l'autobus pare brutto) e poi cambiarsi velocemente.
Quando tutti i nostri protagonisti escono dagli spogliatoi trovano ad aspettarli una sorpresa: una persona che non conoscono, dai capelli castano chiaro e gli occhi dello stesso colore. Come età potrebbe essere una studentessa, ma i ragazzi scartano questa idea perché nelle mani tiene una grossa falce
lei |
«Che facciamo?» Omero parlando solo ai suoi due migliori amici (Vito e Zeno), i quali sono troppo impegnati a correre per rispondere al povero cristiano
«Chi è questa? Chi la conosce? Perché ci insegue?» Jasmine esternando semplicemente i suoi sentimenti interiori senza veramente rivolgersi a qualcuno
«Basta di fare domande! CORRETE!» Fortunata, schivando piuttosto agilmente un fendente dell'assassina con la falce
«E perché?» Silvia con la sua solita calma.
La bionda si ferma a riflettere sulle questioni poste dagli altri suoi compagni di classe e sulla risposta data dalla sua amica dai capelli neri. Tolomeo la riesce a prendere poco prima che venga affettata come un prosciutto
«Presa» Tolomeo, trascinandola via, per fortuna è abituato a portare dei pesi.
Il gruppo corre per un po' di tempo, la metà ha la langua a penzoloni
«Ragazzi non ne posso più!» Vito, rallentando un po' il passo
«Neanche io, sono stanchissimo» Evaristo, cercando di mantenere la velocità ma senza riuscirci
«E voi due sareste degli sportivi?» Zeno facendo la linguaccia ai due amici
«Non scherzare!» gli altri due ragazzi in coro
«Sono esausta» Nives si accascia
«Forse la cosa migliore è provare ad affrontarla?» Zoe pensando alla frase come ad un'affermazione, invece le è uscita come una domanda.
«Presa» Tolomeo, trascinandola via, per fortuna è abituato a portare dei pesi.
Il gruppo corre per un po' di tempo, la metà ha la langua a penzoloni
«Ragazzi non ne posso più!» Vito, rallentando un po' il passo
«Neanche io, sono stanchissimo» Evaristo, cercando di mantenere la velocità ma senza riuscirci
«E voi due sareste degli sportivi?» Zeno facendo la linguaccia ai due amici
«Non scherzare!» gli altri due ragazzi in coro
«Sono esausta» Nives si accascia
«Forse la cosa migliore è provare ad affrontarla?» Zoe pensando alla frase come ad un'affermazione, invece le è uscita come una domanda.
Gli altri nove la guardano male per un secondo senza risponderle, ma poi si ricompongono. Con un lampo di genio, quasi contemporaneamente i dieci ragazzi si ricordano dei pesi dentro la palestra, delle sbarre in ferro da due chilogrammi l'uno. Le quattro ragazze con ausilio di Tolomeo aiutano Nives e tutti insieme entrano. Prendono i ferri dallo sgabuzzino, quando escono vedono un gruppo di quattro persone (uno con i capelli viola e gli occhi fucsia, una con i capelli rosa e gli occhi azzurri, una con i capelli bianchi e gli occhi azzurri, l'ultimo con i capelli e gli occhi grigi) con armi decisamente pericolose in mano.
A quel punto i ragazzi si preparano allo scontro, ma succede qualcosa di inaspettato. Appena i loro pali di ferro toccano le armi di quei ragazzi, una luce si sprigiona e quando scompare i nostri protagonisti hanno un aspetto leggermente diverso da prima, si sono trasformati!
Jasmine ora ha i capelli e gli occhi rosa
Vito ha sempre i capelli neri, ma gli occhi sono diventati dello stesso colore
Silvia ora ha gli occhi gialli e i capelli viola
Jasmine, quando volerà avrà delle ali fucsia da diavoletto |
Vito ha sempre i capelli neri, ma gli occhi sono diventati dello stesso colore
Vito, le ali ce le ha solo se vola |
Silvia ora ha gli occhi gialli e i capelli viola
Silvia, usa la X dietro la schiena, fatta di gomma, per volare, quando lo fa, essa si stacca dal vestito ma resta attaccata alla schiena e si ingrandisce diventando le sue ali |
Ad Evaristo i capelli sono diventati castani e gli occhi gialli
Evaristo, non ha il microfono e non ha gli occhiali, quando vola ha ali da farfalla blu |
Fortnata ha conservato il colore dei capelli, ma i suoi occhi ora sono di colore azzurro
Fortunata, per volare le spuntano ali da uccello azzurre, veramente piccole, ma funzionano |
Anche Omero ha il colore dei capelli uguale a prima e anche quello degli occhi, è il resto dell'aspetto fisico ad essere molto diverso...
Omero, per volare usa un jetpack che sta sotto il mantello, ce l'ha solo quando vola |
Il nuovo colore dei capelli di Nives è lilla e gli occhi sono diventati dello stesso colore
Nives, vola con ali formate da petali di fiore |
I capelli di zeno sono diventati castani e gli occhi sono rimasti neri
Zeno, vola solo grazie all'aria |
Zoe è diventata bionda e ha gli occhi gialli
Zoe, vola con il mantello, quando vola |
Per Tolomeo i capelli sono diventati di colore verde chiaro e gli occhi sono rimasti castani
Tolomeo, per volare la parte verde sopra i pantaloni si mette dietro e forma le ali, che quindi sono di stoffa |
I nostri ragazzi, i quali non si sono accorti di essersi trasformati, vedono che le loro armi si sono rotte durante l'attacco, quindi si girano per intimare nuovamente alla fuga i loro compagni di disavventura, ma si bloccano vedendo dei vicini leggermente diversi rispetto a quelli che avevano prima. Quando stanno per essere attaccati, però, dalla finestra compare un tipo strano, dai capelli rossi, uno strano pizzetto e gli occhi azzurri.
Lui |
«Accidenti sono in ritardo!» Il tipo, i nostri si guardano in modo ancora più strano dopo questa affermazione, il signore inizia a picchiare i brutti ceffi che volevano ammazzare i nostri protagonisti, liberata un po' la zona, i nostri eroi si sentono alzare da terra, finché non si sente un rumore sordo provenire da dieci teste e da un soffitto, poi, nonostante siano acciaccati, il tipo se li porta via lo stesso.
Arrivati sopra a un cumulo di macerie, in un paese distante un po' dal loro, lo straniero smette di usare il suo potere ed i nostri "eroi" si ritrovano a faccia a terra.
«Scusate, ormai i miei poteri funzionano solo ad intermittenza» l'uomo con un sorriso gigantesco che gli occupa mezza faccia.
I ragazzi lo guardano storto, poi è il momento della raffica di domande della serie «Chi sei?» «Cosa vuoi?» «Ci vuoi uccidere?» «Che ci facciamo qui?». L'uomo finita la raffica apre finalmente bocca
«Io sono Antonio, non vi voglio uccidere, vi voglio preparare. - guarda le dieci facce che lo osservano interrogativi aspettandosi una reazione, ma i suoi interlocutori non si muovono di un millimetro aspettando il resto - Voi siete la nuova generazione di protettori della terra e dell'universo, la nuova generazione di» Antonio troncando la frase cercando di creare un po' di suspance
«Che?» Dieci voci di ragazzi incuriositi ed increduli (e qualcuno è anche pronto a mangiarsi l'adulto se non sputa il resto della frase).
«Re e regine di tutti gli universi. - con solennità portandosi una mano sul cuore. Un'esclamazione ancora più forte arriva alle orecchie di Antonio, che strabuzza gli occhi e si tappa le orecchie, ormai convinto di essere diventato almeno per metà sordo, appena finito l'urlaticcio l'uomo riapre le orecchie e continua - Come avete visto, tutti i vostri amici sono stati trasformati in parti di loro stessi che neanche voi conoscevate e presto toccherà anche a tutti gli altri abitanti del mondo e, secondo me, dei restanti mondi e universi esistenti, già è stata presa metà Italia, comunque, voi e solo voi potete fermare questo fenomeno e solo se prima verrete allenati a farlo, perché ora come ora non potete neanche ammazzare un moscerino. Allora, siete pronti?» Antonio riprendendo fiato un attimo
«Wow» Nives calcolando quanto tempo scolastico le sta venendo portato via da questa follia
«Ma perché proprio noi?» Vito scocciato
«Io non saprei, ho così tanti impegni, però se mi lasci il tuo numero forse una sera di queste» Jasmine avvicinandosi di soppiatto all'uomo, gli altri si tirano una manata sulla faccia
«Ma, cosa fanno di male alla fine queste nuove persone che si creano non ho capito come?» Zeno con le braccia conserte e un sopracciglio alzato
«Portano il mondo a non avere regole e quindi al caos. Sono stati trasformati dalla magia da chi vuole governare al posto vostro. Queste nuove persone che si creano sono sudditi fedeli di chi li trasforma» Antonio cercando di scandire le parole per essere chiaro
«E lei sa chi sono?» Evaristo mettendosi anche lui con le braccia conserte e guardando insistentemente l'uomo
«Sì, ma ve lo dirò solo alla fine dell'allenamento» Antonio imitando il giovane (quindi mettendosi anche lui a braccia conserte e fissandolo)
«Perché non ora?» Silvia con la solita calma, tranquillamente seduta su un sasso non troppo lontano
«Perché è meglio così» Antonio, annuendo con la testa
«Questa logica non la capisco» Zoe, alzando i palmi delle mani al cielo e le braccia all'altezza della testa
«Non guardare me» Tolomeo, alzando anche lui le spalle
«Combatteremmo per una buona causa?» Fortunata finalmente prende parola, ma lo fa con una faccia piuttosto impaurita
«Perché questa domanda? Mi sembra di averlo già detto che è per una buona causa!» Antonio sciogliendo l'intreccio delle braccia, ora sembra un po' spazientito
«Fortunata odia lottare» Omero, con voce canzonatoria verso la povera compagna di classe, la quale si mette un attimo a guardare storto il giovane
«Ah, capisco. A me servirebbe una risposta però» Antonio posando i suo sguardo su tutti quelli che si trovano di fronte a lui, ovviamente uno per volta
«A cosa?» in coro, tutti quanti, i quali sembrano cadere dalle nubi.
«Io sono Antonio, non vi voglio uccidere, vi voglio preparare. - guarda le dieci facce che lo osservano interrogativi aspettandosi una reazione, ma i suoi interlocutori non si muovono di un millimetro aspettando il resto - Voi siete la nuova generazione di protettori della terra e dell'universo, la nuova generazione di» Antonio troncando la frase cercando di creare un po' di suspance
«Che?» Dieci voci di ragazzi incuriositi ed increduli (e qualcuno è anche pronto a mangiarsi l'adulto se non sputa il resto della frase).
«Re e regine di tutti gli universi. - con solennità portandosi una mano sul cuore. Un'esclamazione ancora più forte arriva alle orecchie di Antonio, che strabuzza gli occhi e si tappa le orecchie, ormai convinto di essere diventato almeno per metà sordo, appena finito l'urlaticcio l'uomo riapre le orecchie e continua - Come avete visto, tutti i vostri amici sono stati trasformati in parti di loro stessi che neanche voi conoscevate e presto toccherà anche a tutti gli altri abitanti del mondo e, secondo me, dei restanti mondi e universi esistenti, già è stata presa metà Italia, comunque, voi e solo voi potete fermare questo fenomeno e solo se prima verrete allenati a farlo, perché ora come ora non potete neanche ammazzare un moscerino. Allora, siete pronti?» Antonio riprendendo fiato un attimo
«Wow» Nives calcolando quanto tempo scolastico le sta venendo portato via da questa follia
«Ma perché proprio noi?» Vito scocciato
«Io non saprei, ho così tanti impegni, però se mi lasci il tuo numero forse una sera di queste» Jasmine avvicinandosi di soppiatto all'uomo, gli altri si tirano una manata sulla faccia
«Ma, cosa fanno di male alla fine queste nuove persone che si creano non ho capito come?» Zeno con le braccia conserte e un sopracciglio alzato
«Portano il mondo a non avere regole e quindi al caos. Sono stati trasformati dalla magia da chi vuole governare al posto vostro. Queste nuove persone che si creano sono sudditi fedeli di chi li trasforma» Antonio cercando di scandire le parole per essere chiaro
«E lei sa chi sono?» Evaristo mettendosi anche lui con le braccia conserte e guardando insistentemente l'uomo
«Sì, ma ve lo dirò solo alla fine dell'allenamento» Antonio imitando il giovane (quindi mettendosi anche lui a braccia conserte e fissandolo)
«Perché non ora?» Silvia con la solita calma, tranquillamente seduta su un sasso non troppo lontano
«Perché è meglio così» Antonio, annuendo con la testa
«Questa logica non la capisco» Zoe, alzando i palmi delle mani al cielo e le braccia all'altezza della testa
«Non guardare me» Tolomeo, alzando anche lui le spalle
«Combatteremmo per una buona causa?» Fortunata finalmente prende parola, ma lo fa con una faccia piuttosto impaurita
«Perché questa domanda? Mi sembra di averlo già detto che è per una buona causa!» Antonio sciogliendo l'intreccio delle braccia, ora sembra un po' spazientito
«Fortunata odia lottare» Omero, con voce canzonatoria verso la povera compagna di classe, la quale si mette un attimo a guardare storto il giovane
«Ah, capisco. A me servirebbe una risposta però» Antonio posando i suo sguardo su tutti quelli che si trovano di fronte a lui, ovviamente uno per volta
«A cosa?» in coro, tutti quanti, i quali sembrano cadere dalle nubi.
Antonio inciampa nel suo stesso piede, ma riesce a non cadere con la faccia a terra
«Posso allenarvi? Volete lottare?» Antonio quasi urla ai giovani
I nostri si guardano l'un l'altro poi fanno di sì con la testa, chi più convinto chi meno. Inizia così un estenuante allenamento che durerà una settimana in cui il "male" riuscirà a conquistare più o meno mezzo mondo.
«Posso allenarvi? Volete lottare?» Antonio quasi urla ai giovani
I nostri si guardano l'un l'altro poi fanno di sì con la testa, chi più convinto chi meno. Inizia così un estenuante allenamento che durerà una settimana in cui il "male" riuscirà a conquistare più o meno mezzo mondo.
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