La sveglia suona puntualmente alle cinque (18 settembre). Si sentono dei grandi rumori sospetti, poi all'improvviso un urlo inferocito si alza dalla prima stanza del palazzo Ibisco.
«RAGAZZI!» Un uomo tutto nero sia di colore che di umore esce dalla stanza con un pezzo di doccia tra le mani gocciolante. I bambini si affacciano dalle loro stanze con faccia angelica, ma vengono aggrediti.«Spero che sia... - risatine - si si ridete pure, ma adesso vi sistemo io. Lavorerete per ventiquattro ore per una settimana intera, l'unica pausa che vi sarà concessa sarà per andare all'asilo.» Ryan zuppo mollo.
«Ma non...» bambini
«SILE...» Ryan senza riuscire a finire la parola, Kon esce dalla stanza con le mani nelle orecchie, lindo e profumato.
«Ryan come mai sei tutto nero? Come mai stai ur...?» Kon smette subito vedendo la faccia del suo amico. Anche l'imperatrice esce dalla stanza e anche lei vede che Ryan è tutto nero.
«Cosa ti è successo sei caduto nel secchio del petrolio?» imperatrice
«Chiedilo a loro.» Ryan
«Noi non abbiamo fatto niente» Bambini con faccia innocente.
«Visto che loro non lo ammetteranno mai... Appena mi sono svegliato ho sbattuto la testa contro due secchi di vernice che mi si sono rovesciati addosso. Hanno attaccato la presa di corrente elettrica a una bacinella d'acqua e io ho preso la scossa e cadendo in avanti sono finito dritto su una macchia d'olio che mi ha fatto finire contro il muro procurandomi un bel bernoccolo e per finire sono andato a fare la doccia, ma quei teppisti avevano attaccato l'acqua delle fogne invece dell'acqua pulita.» Ryan inviperito.
«Su su Ryan, non c'è bisogno di farne un dramma adesso, bambini andate a lavorare così Ryan si calmerà un po'» Kon
I bambini con le orecchie basse vanno a lavorare, non sono passati nemmeno venti minuti che arrivano due nuove facce.
«Ciao io sono Carlos de Santis e lei e Genevieve Rovie siamo venuti qui perché non ci trovavamo bene nella nostra squadra, ci chiedevamo se voi potevate prenderci.» I due nuovi arrivati
«Certo, per noi più persone ci sono meglio è.» L'imperatrice
«Bene bene, anche se voi non centrate, eseguirete la punizione inflitta ai vostri colleghi.» Ryan
«Ryan lasciali stare, loro centrano.» Kon
«Va bene.» Ryan
Passa un'ora ed i bambini hanno finito le faccende domestiche e si sono preparati per andare a scuola, quando arriva un ospite imprevista.
«Ciao a tutti sapete chi sono? Per chi non lo sapesse io sono Lucrezia de Santis.» Lucrezia
Appena Luigi la vede sparisce. Gli altri bambini la ignorano completamente.
«Sentite vermiciattoli...» Lucrezia non riesce a finire la frase che viene presa da assalto e quasi malmenata ma purtroppo nessuno riesce a sfiorarla nemmeno con un dito, dato che un gruppo di guardie armate fino a sotto i denti li prende per la collottola e li lancia via come foglie. La bambina se ne va tenendo alta la sua lunga gonna rosa indispettita e borbottando frasi del tipo "guarda se degli inutili esseri provano a ignorarmi completamente... Io sono la principessa del popolo merito rispetto e sarò anche la futura imperatrice..." ecc...
I bambini appena uscito l'ospite indesiderato si accorgono di essere in ritardo. Provano a cambiarsi per andare a scuola, ma mentre escono dalla porto passa il pulmino dell'asilo.
«Come facciamo adesso?» Bonaparte Thomas
«Proviamo a chiedere dentro se ci possono accompagnare.» Ornella
«Chi va dentro?» Zaffarano Selene
«Ci vado io.» Neihtmale Este.
La bambina entra dentro, spiega la situazione e trova una buon'anima che si offre ad accompagnarli a scuola.
«Bambini aspettatemi qui di sotto, arrivo subito...» Imperatrice
Dopo qualche minuto ancora l'imperatrice non si vede.
«Ma dove diam...» Gonzaga Angelo non riesce a finire la frase perché all'improvviso dal lago esce questo.
«Bene bambini, salite a bordo ed allacciatevi le cinture di sicurezza.» imperatrice
I bambini salgono a bordo, ma non fanno in tempo a allacciarsi le cinture di sicurezza che la donna parte in quinta ad una velocità folle di 1445 km/h, in pochi secondi i bambini arrivano all'asilo quasi sani e salvi. I bambini scendono con le girandole agli occhi e quasi ubriachi raggiungono l'asilo.
«Buongiorno. Siete arrivati appena in tempo. Bene, vi informiamo che quest'anno per un'esperimento del nostro governatore le classi saranno unite.» insegnante
I nostri amici sono contenti di questa notizia, ma appena vedono una presenza dietro, smettono subito di ridere... e sì, purtroppo dovranno sopportare la presenza di Lucrezia de Santis.
Nel frattempo in città.
Nel negozio di sartoria squilla un telefono e poi...
«Megan da domani potrai andare all'asilo.» Chiara ha appoggiato il telefono.
«Evvai» Megan tutta contenta esulta dal magazzino.
Il campanello che annuncia l'arrivo di un nuovo cliente suona.
«Buongiorno posso fare qualcosa per lei?» Chiara
«Buongiorno, sono venuta qui per pagare la precedente ordinazione e vorrei che lei mi confezionasse altri due vestiti: uno per un maschio l'altro per una femmina uguali ai modelli precedenti.» cliente
«Certo.» Chiara
«Ecco mamma questi sono i vestiti che mi hai chiesto.» Megan.
Fra un po' il cliente sviene...
«Ma non...» bambini
«SILE...» Ryan senza riuscire a finire la parola, Kon esce dalla stanza con le mani nelle orecchie, lindo e profumato.
«Ryan come mai sei tutto nero? Come mai stai ur...?» Kon smette subito vedendo la faccia del suo amico. Anche l'imperatrice esce dalla stanza e anche lei vede che Ryan è tutto nero.
«Cosa ti è successo sei caduto nel secchio del petrolio?» imperatrice
«Chiedilo a loro.» Ryan
«Noi non abbiamo fatto niente» Bambini con faccia innocente.
«Visto che loro non lo ammetteranno mai... Appena mi sono svegliato ho sbattuto la testa contro due secchi di vernice che mi si sono rovesciati addosso. Hanno attaccato la presa di corrente elettrica a una bacinella d'acqua e io ho preso la scossa e cadendo in avanti sono finito dritto su una macchia d'olio che mi ha fatto finire contro il muro procurandomi un bel bernoccolo e per finire sono andato a fare la doccia, ma quei teppisti avevano attaccato l'acqua delle fogne invece dell'acqua pulita.» Ryan inviperito.
«Su su Ryan, non c'è bisogno di farne un dramma adesso, bambini andate a lavorare così Ryan si calmerà un po'» Kon
I bambini con le orecchie basse vanno a lavorare, non sono passati nemmeno venti minuti che arrivano due nuove facce.
«Ciao io sono Carlos de Santis e lei e Genevieve Rovie siamo venuti qui perché non ci trovavamo bene nella nostra squadra, ci chiedevamo se voi potevate prenderci.» I due nuovi arrivati
Carlos de Santis e Genevieve Rovie |
«Bene bene, anche se voi non centrate, eseguirete la punizione inflitta ai vostri colleghi.» Ryan
«Ryan lasciali stare, loro centrano.» Kon
«Va bene.» Ryan
Passa un'ora ed i bambini hanno finito le faccende domestiche e si sono preparati per andare a scuola, quando arriva un ospite imprevista.
«Ciao a tutti sapete chi sono? Per chi non lo sapesse io sono Lucrezia de Santis.» Lucrezia
Lucrezia de Santis |
«Sentite vermiciattoli...» Lucrezia non riesce a finire la frase che viene presa da assalto e quasi malmenata ma purtroppo nessuno riesce a sfiorarla nemmeno con un dito, dato che un gruppo di guardie armate fino a sotto i denti li prende per la collottola e li lancia via come foglie. La bambina se ne va tenendo alta la sua lunga gonna rosa indispettita e borbottando frasi del tipo "guarda se degli inutili esseri provano a ignorarmi completamente... Io sono la principessa del popolo merito rispetto e sarò anche la futura imperatrice..." ecc...
I bambini appena uscito l'ospite indesiderato si accorgono di essere in ritardo. Provano a cambiarsi per andare a scuola, ma mentre escono dalla porto passa il pulmino dell'asilo.
«Come facciamo adesso?» Bonaparte Thomas
«Proviamo a chiedere dentro se ci possono accompagnare.» Ornella
«Chi va dentro?» Zaffarano Selene
«Ci vado io.» Neihtmale Este.
La bambina entra dentro, spiega la situazione e trova una buon'anima che si offre ad accompagnarli a scuola.
«Bambini aspettatemi qui di sotto, arrivo subito...» Imperatrice
Dopo qualche minuto ancora l'imperatrice non si vede.
«Ma dove diam...» Gonzaga Angelo non riesce a finire la frase perché all'improvviso dal lago esce questo.
Pullman acquatico e stradale |
I bambini salgono a bordo, ma non fanno in tempo a allacciarsi le cinture di sicurezza che la donna parte in quinta ad una velocità folle di 1445 km/h, in pochi secondi i bambini arrivano all'asilo quasi sani e salvi. I bambini scendono con le girandole agli occhi e quasi ubriachi raggiungono l'asilo.
«Buongiorno. Siete arrivati appena in tempo. Bene, vi informiamo che quest'anno per un'esperimento del nostro governatore le classi saranno unite.» insegnante
I nostri amici sono contenti di questa notizia, ma appena vedono una presenza dietro, smettono subito di ridere... e sì, purtroppo dovranno sopportare la presenza di Lucrezia de Santis.
Nel frattempo in città.
Nel negozio di sartoria squilla un telefono e poi...
«Megan da domani potrai andare all'asilo.» Chiara ha appoggiato il telefono.
«Evvai» Megan tutta contenta esulta dal magazzino.
Il campanello che annuncia l'arrivo di un nuovo cliente suona.
«Buongiorno posso fare qualcosa per lei?» Chiara
«Buongiorno, sono venuta qui per pagare la precedente ordinazione e vorrei che lei mi confezionasse altri due vestiti: uno per un maschio l'altro per una femmina uguali ai modelli precedenti.» cliente
«Certo.» Chiara
«Ecco mamma questi sono i vestiti che mi hai chiesto.» Megan.
Fra un po' il cliente sviene...
«È sua figlia?» tipo
«Certo perché?» Chiara sta per sparire al primo cenno strano del tipo
«Niente. Niente. Assomiglia a qualcuno che conosco. Bene allora mi chiami appena sono pronti. Ecco tenga pure il resto.» cliente se ne va lasciando la donna molto preoccupata.
Di nuovo al palazzo di Ibisco.
I bambini, tornati dall'asilo, stanno lavorando senza sosta per scontare la loro pena, quando all'improvviso si sente un rumore di vetro rotto proveniente da una finestra al piano di sopra.
«Bene bene, allora care fatine mettiamo in chiaro una cosa... Voi vi fate uccidere e noi tenteremo di farvi il meno male possibile, ci state?» due alieni Minciani.
«Certo perché?» Chiara sta per sparire al primo cenno strano del tipo
«Niente. Niente. Assomiglia a qualcuno che conosco. Bene allora mi chiami appena sono pronti. Ecco tenga pure il resto.» cliente se ne va lasciando la donna molto preoccupata.
Di nuovo al palazzo di Ibisco.
I bambini, tornati dall'asilo, stanno lavorando senza sosta per scontare la loro pena, quando all'improvviso si sente un rumore di vetro rotto proveniente da una finestra al piano di sopra.
«Bene bene, allora care fatine mettiamo in chiaro una cosa... Voi vi fate uccidere e noi tenteremo di farvi il meno male possibile, ci state?» due alieni Minciani.
Il suo nome è Glosbe. Ha i capelli neri e gli occhi azzurri. Sembra carino e simpatico, ma sa essere veramente birichino quando vuole (e cattivo). Il suo potere è l'elettricità (tipo quella degli elettrodomestici). Quando si trasforma la sua forza aumenta del 25%. |
Glosbe trasformato, come potete vedere dalla sua faccia, in questa versione non ha pietà di nessuno. Per trasformarsi lancia una sfera poké (avete capito bene) in aria e la taglia in due. Dopo fatto ciò avviene un'esplosione e lui esce così. |
Il suo nome è Blanche. Ha i capelli marroni e gli occhi rossi. Sembra tenera, ma non lo è. Il suo potere è il fango bollente. Quando si trasforma la sua forza aumenta del 45%. |
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